LA COSTITUZIONE NATA SICURAMENTE DALLA CONVINZIONE PERSONALE CHE I CARABINIERI LO SAREBBERO GIUNTI A LUI ENTRO POCHI GIORNI
di Giovambattista Rescigno Dopo una settimana dall'alba di sparatorie nella zona orientale si è presentato ieri ai carabinieri di Salerno Vincenzo Gallo, commerciante di autovetture, incensurato, 30enne, che la mattina del 24 agosto scorso era alla guida della Porche Macao che ha seminato paura in città. Il commerciante è stato accompagnato dal suo legale, ed ha fatto ritrovare la pistola in una busta di cellophane in un tombino nei pressi dello svincolo Mariconda della Tangenziale di Salerno. È probabile che la costante e pressante attività di indagine dei carabinieri unita a quella mediatica su quanto accaduto il 24 agosto abbiano indotto l'uomo a presentarsi ai carabinieri, che avevano già identificato l'auto utilizzata durante gli spari e anche i partecipanti. Gallo lo scorso 24 agosto scorso alle cinque circa del mattino avrebbe, stando anche alle sue ammissioni esploso nove proiettili di pistola dei quali otto andati a segno contro la veranda di un'abitazione in via Mauri angolo via La Marmora al quartiere Mariconda. Precedentemente o subito dopo ci sarebbe stata l'esplosione 1/2 colpi di pistola in viale Kennedy direzione piazza San Martino al rione di Santa Margherita. Il commerciante si è presentato ai carabinieri della compagnia di Salerno accompagnato dal suo legale di fiducia avv., Pierluigi Spadafora, ed ha ammesso di aver esploso i colpi di pistola. Gallo, non ha fornito altri particolari, né sui motivi del litigio né sulla presenza di altre persone presenti alla lite oa bordo della sua autovettura. Una narrazione che sembra voler sostenere l'idea di chi ha commesso una “sciocchezza”. Gallo non ha aggiunto altro, in relazione anche alla prima ipotesi investigativa che cercava soluzioni dell'evento partendo da un litigio tra due donne straniere verificasi in via Ligea, dove intervennero i carabinieri. Da quanto riferito dal Gallo tutto sarebbe successo nella zona orientale della città tra Parco Arbostella, Mariconda e Santa Margherita. Il commerciante, ha indicato agli investigatori il luogo in cui aveva nascosto l’arma una pistola calibro 9 corto con il caricatore vuoto, poiché i proiettili sarebbe stati esplosi la mattinata del 24 Agosto scorso. I carabinieri hanno trovato la pistola conservata in una busta di cellophane calata in un tombino nei pressi del sottopassaggio della tangenziale, allo svincolo Salerno Mariconda, la stessa era stata modificata ed abrasa la matricola, e perfettamente funzionante. La confessione, e il rinvenimento della pistola hanno fatto sì che all’uomo venissero concessi gli arresti domiciliari. I carabinieri continueranno nella loro attività investigativa per stabilire se effettivamente la versione fornita dall’indagato corrisponde a verità, se nei due eventi lite e spari, sono coinvolte altre persone in particolare quella relativa agli spari (“in quanto pare che a sparare siano state due pistole diverse”. È probabile che la pressione delle forze dell’ordine ed anche mediatica su quanto è accaduto sabato scorso abbiano indotto l’uomo a presentarsi ai carabinieri, che avevano già identificato l’auto utilizzata durante gli spari e anche i partecipanti.
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