“Esportiamo scienziati nel mondo, il problema č riprenderseli” PDF Stampa E-mail

“Sono molto orgoglioso e contento di essere stato nominato dai soci del Festival della Scienza come nuovo presidente. È un mandato che dura quattro anni, ho iniziato l'altro ieri e ho già in mente una serie di idee. Certamente non stravolgerò quello che è stato fatto dai miei predecessori, perché hanno svolto un lavoro più decoroso, con dei risultati davvero molto importanti. Ma chiaramente bisogna sempre migliorarsi e portarsi avanti, quindi per il futuro, per l'edizione del 2025, proverò e cercherò di dare un po' più di attenzione al mondo delle prove scientifiche”. Così Massimo Nicolò, da poco eletto nuovo presidente del Festival della Scienza, nel corso di un'intervista rilasciata al Dire a Roma a margine di un evento in Senato dedicato al benessere visivo.

“La scienza è fatta di prove - ha proseguito Nicolò - di dimostrazioni e di sperimentazioni che vanno in qualsiasi ambito; Io faccio il medico e quindi probabilmente ho un'impronta più forte sulle sperimentazioni cliniche, su come avvengono e su come funzionano, dalla ricerca di base alla traduzione nella pratica clinica di tutti i giorni”.

Ma come si posiziona l'Italia, a livello europeo ma anche mondiale, nel campo della scienza?

“Esportiamo scienziati italiani in tutto il mondo- ha risposto Nicolò alla Dire-  il problema non è farli andare via per diffondere il loro pensiero scientifico, ma poi riprenderli.  Questo credo che sia la cosa più difficile”. A quel tempo, ha ricordato il  professor Nicolò , c'è stata l'iniziativa governativa sul rientro dei cervelli in Italia, che "ha dato risultati importanti, ma dobbiamo continuare. La cosa che devo sottolineare, però, è che all'estero non ci sono solo rose e fiori come si vuole dipingere: il mondo della scienza e della ricerca anche all'estero è fatto di fatica, di sudore, e tutti lottano per avere finanziamenti . Pochi ricercatori e scienziati che vivono all'estero, italiani e non, non hanno un posto fisso ma vivono quotidianamente di approvazione di progetti di ricerca. Anche questo è un dato che devo sottolineare”, ha concluso.   Image

 
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