Napoli: Chiesa Templare Santa Maria dei Cieli San Gennaro PDF Stampa E-mail
La Chiesa di Santa Maria Porta Coeli e di San Gennaro è stata ufficialmente consegnata in comodato d'uso per attività di Solidarietà e Volontariato, dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, ai fratelli Templari dei Poveri Cavalieri di Cristo della Confraternita dell ' Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay capitanati dal Gran Priore Internazionale p. Massimo Maria Civale che l'hanno ristrutturata completamente e aperta al culto religioso dopo oltre 50 anni dalla sua chiusura, poiché caduta in un forte stato di abbandono e degrado.
 
Oggi il luogo sacro chiede di essere vissuto dalla comunità e da semplici cultori e appassionati studiosi.
 
Fra i suoi tesori si annovera una tela di Pacecco De Rosa «San Gennaro intercede presso la Vergine per la salvezza di Napoli» in memoria del miracoloso prodigio del Santo Patrono che arresta l'eruzione del Vesuvio del 1631. L'origine del borgo e della chiesa
 
La chiesa fu fondata nel 1664 dalla nobildonna Isabella di Costanzo, come suggerisce la lapide ben leggibile posta sulla facciata; erede di Cinzia Della Porta, figlia di Giambattista Della Porta. Dalla sua biografia si apprende che Isabella aveva sposato il nobiluomo Alfonso Di Costanzo, rampollo di una delle famiglie originaria di Pozzuoli e tra le più prestigiose del Regno di Napoli.
 
Donna Isabella amava trascorrere lunghi periodi con la sua famiglia in collina (al Vomero) in quest'area dell'Arenella che dal 1400, si presentava come un minuscolo borgo di campagna eletto dai napoletani come luogo di ristoro e di tranquillità, detto Borgo delle Due Porte, poiché qui vi furono innalzate due porte, ovvero due piccoli archi di cui si tramanda l'antico appellativo.
 
La porta di sinistra conduceva nel «Vico delle Fate» ovvero le «fate» furono chiamate le belle lavandaie che popolavano il borgo e apprezzate per le loro forme avvenenti e generose che mandavano in estasi gli uomini mentre lavavano i panni. Oggi quest'arco è chiamato «Arco di San Domenico».
 
La porta di destra, viceversa, portava in Via Molo perché affacciava sul versante del mare e conduceva giù, di cui conserva intatto il nome «molo».
 
I Poveri Cavalieri di Cristo i Templari di Napoli, sono possessori di numerose reliquie donate direttamente dalla Congregazione dei Santi della città del Vaticano, grazie al prefetto emerito nonché Padre Spirituale dell'Ordine Templare di Napoli, Sua Eccellenza Reverendissima il Cardinale Josè Saraiva Martins, Tra i vari progetti umanitari e di volontariato i Poveri Cavalieri di Cristo sono impegnati alla distribuzione presso la loro sede, del Banco Alimentare, una Mensa per i poveri settimanali, aiuto alle persone disabili e vari progetti umanitari sia in Italia che all'estero, inoltre i propri soci si impegnano ogni giorno a difendere i valori Cristiani attraverso la preghiera comune e la meditazione per la difesa della fede cattolica; presidiare le innumerevoli chiese abbandonate,  
 
Presso la Cappella Templare, potete ammirare dopo il successo della Mostra della copia della Sindone del Museo diocesano di Torino, il Libro Templare più grande del Mondo, opera del Maestro Edoardo Grecò e vi condurranno in un percorso guidato all'interno della Chiesetta attraverso una dettagliata spiegazione della stessa ma soprattutto una accurata spiegazione storica e cronologica ripercorrendo tutte le tappe storiche dalla nascita del Sacro Ordine dei Cavalieri del Tempio dei Poveri Cavalieri di Cristo. Ad accogliere con una relazione storica il Prof. Michele di Iorio storico e ricercatore Templare, che vi illustrerà la vera storia della presenza dell'ultimo Maestro Templare Jacques De Molay a Napoli.
 
P. Massimo Maria Civale
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Image  (Mons. Vincenzo Hai Duo vice rettore Colleggio Pontificio Propaganda fide in visita presso la nostra Chiesa)
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(Don Riccardo Carafa  Duca D'Andria vice presidente deputazione della real cappella del tesoro di San Gennaro in visita)
 
 
 
 
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