Maroni, la camorra ha dichiarato guerra allo Stato |
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Roma.Il Senato, con la sola eccezione dell'Idv di Antonio Di Pietro, ha apprezzato l'informativa del ministro dell'Interno Roberto Maroni sulla strage di camorra a Castelvolturno, ma si è diviso sull'efficacia delle misure adottate ieri dal governo per combattere la criminalità organizzata e l'immigrazione clandestina. Dal "pieno sostegno" del Pdl e soprattutto della Lega verso il suo ministro si passa alle perplessità del Pd che, pur condividendo gli sforzi dell'esecutivo, considera non sufficiente l'impegno perché ci si muove in un'ottica solo emergenziale; fino alla stroncatura dei dipietristi, che hanno accusato il responsabile del Viminale di essersi limitato a "spot propagandistici" per coprire i tagli alle forze dell'ordine e alla giustizia. "L'impiego di 400 esponenti delle forze dell'ordine e di ulteriori 500 militari non può che avere il nostro ampio consenso", ha detto il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, che ha assicurato, oltre al sostegno al decreto anticamorra, la "rapida approvazione" del ddl sulla sicurezza polemizzando con la magistratura per la vicenda degli arresti domiciliari ad uno dei presunti killer di Castelvolturno. "Il problema - ha osservato - non è tanto la vigilanza delle forze dell'ordine sugli scarcerati, ma la generosità dei magistrati nei confronti di questi criminali. C'é una responsabilità dei magistrati che hanno concesso a 118 persone (la cifra è stata fornita da Maroni, ndr) i domiciliari e su questo non abbiamo letto dichiarazioni indignate dell'Anm". Promozione a pieni voti per Maroni anche dal Carroccio che, con Gianpaolo Vallardi, ha sottolineato che se al Sud la lotta alla criminalità "é solo agli inizi" al Nord "i reati sonno diminuiti del 30%", mentre il capogruppo Federico Bricolo ha detto che "questo esecutivo vuole fare i fatti, come ci chiede la gente, e lo dimostrerà con i risultati" e ha appoggiato "la richiesta di Maroni di eliminare gli attuali benefici che permettono a mafiosi e camorristi di stare agli arresti domiciliari". Su questo tema, però, è nata una polemica con l'Idv che ha ironizzato sulla richiesta del ministro. "La legge - ha precisato il capogruppo dipietrista Felice Belisario - già prevede, basta studiare un poco, che gli arresti domiciliari per mafia e camorra sono impossibili. Di cosa parla Maroni?". E Luigi Li Gotti ha dato dell' "ignorante" al ministro. L'Idv, peraltro, ha stroncato tutta l'informativa di Maroni: "Solo battute ad effetto, sembra che venga dalla luna. Pensa che basti un provvedimento bandiera utilizzando l'esercito, ma il governo ha tagliato tre miliardi di euro per le forze di polizia, 4mila posti nel settore della giustizia". Toni soft, invece, dal Pd che con Anna Finocchiaro ha trovato "apprezzabile ma parziale" la risposta del governo assicurando comunque che il suo partito "é pronto a sostenere tutte le iniziative che vanno nella direzione giusta". Dal canto suo, l'ex ministro dell'Interno Enzo Bianco ha obiettato che "non bastano misure di parata quando accadono gravi fatti di sangue", mentre la senatrice Maria Fortuna Incostante ha detto che "le mafie non vanno combattute come un fenomeno solo del Sud" e "servono più uomini e più mezzi" oltre a "stipendi adeguati" per chi investiga. (Corrado Sessa)
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