New York. Al termine di un week-end di fuoco, in cui sembrava essersi aperto uno spiraglio di salvezza, Lehman Brothers è costretta a gettare la spugna e a dichiarare bancarotta, schiacciata da 613 miliardi di dollari di debiti. L'abbandono del tavolo delle trattative da parte di Bank of America prima, e di Barclays poi ha posto fine a quella che era la più piccola banca d'affari americana, finita travolta dalla crisi subprime che, iniziata poco più di un anno fa, non accenna a mollare la presa. E il secolo e mezzo di storia di Lehman termina anche con una beffa: l'uscita di Bofa dalle negoziazioni sancisce un salvataggio, non quello di Lehman ma quello di Merrill Lynch, da più parti identificata come la prossima vittima della crisi. La Fed e il Tesoro, nella partita, si mantengono questa volta in seconda linea, cercando di organizzare un cuscino di salvataggio per attutire l'impatto del fallimento sul sistema. Dopo consultazioni frenetiche durate l'intero fine settimana, Ben Bernanke annuncia misure straordinarie a sostegno dei mercati: l'ammontare delle aste di rifinanziamento Tslf viene ritoccato al rialzo e, soprattutto, viene ampliata la gamma di garanzie accettate per prestiti ai big di Wall Street che, quindi, da ora in poi possono ottenere finanziamenti anche con azioni e junk bond in garanzia. Il segretario al Tesoro Herny 'Hank' Paulson benedice l'iniziativa di Bernanke, così come quella della Sec, scesa in campo a tutela dei clienti Lehman. E ribadisce l'impegno massimo a fare ciò che necessario per assicurare la stabilità del sistema. Le altre maggiori banche centrali osservano le nuove misure adottate dal tandem Fed-Tesoro e, per calmare gli stressati mercati decidono di aumentare la liquidità a disposizione: la Bce immette così 30 miliardi di euro, mentre la banca centrale inglese indice un'asta di rifinanziamento da 5 miliardi di sterline. Iniziative gradite al sistema che, comunque, non rimanere a guardare: dieci fra le maggior banche mondiali uniscono le proprie forze e danno vita a un fondo anti-fallimento da 70 miliardi di dollari per garantirsi liquidità a vicenda. Fanno parte del consorzio Bank of America, Citibank, Credit Suisse, Ubs, Goldman Sachs, Morgan Stanley, JpMorgan, Deutsche Bank, Barclays e Merrill Lynch. Il fondo - spiegano in un comunicato congiunto - è aperto, a significare che altre banche possono unirsi. Il fallimento di Lehman Brothers scuote le fondamenta di Wall Street che, nell'arco di un fine settimana cambia forma: via Lehman e Merrill Lynch che entra nell'universo di Bank of America per 50 miliardi di dollari. Ad alimentare le tensioni sono anche le crescenti difficoltà di Aig a caccia di risorse fresche per evitare lo stesso destino di Lehman. Nel quartier generale della banca d'affari, situato vicino Times Square e divenuto nel corso degli ultimi giorni meta di pellegrinaggio turistico, i dipendenti preparano i propri scatoloni e lentamente abbandonano l'edificio. Per loro scatta ora la ricerca di una nuova occupazione che, comunque, non sarà facile da trovare viste le difficoltà: solo quest'anno i posti di lavoro persi a Wall Street sono stati 100.000 e, secondo le prime stime, il fallimento di Lehman e il passaggio di Merrill a Bofa provocherà un'ulteriore emorragia di 50.000 posti. In questo scenario è in corso la riunione della Fed, che oggì renderà note le proprie scelte di politica monetaria. Gli analisti scommettono su un possibile taglio del costo del denaro, così da mettere l'economia al riparo dagli eventuali effetti negativi del fallimento di Lehman e del riaccendersi delle tensioni sul mercato. Non è escluso che la Fed possa anticipare la comunicazione delle proprie decisioni, prevista per oggi, così da evitare un'ulteriore giornata nera per i mercati.
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