Russia
Georgia, Medvedev firma il cessate fuoco PDF Stampa E-mail

 

Mosca. Il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha firmato il piano per il cessate il fuoco in Georgia mediato dalla presidenza francese della Ue. Lo rende noto il Cremlino citato dall'agenzia Itar-Tass. Medvedev ha firmato il cessate il fuoco a Soci, dove ieri ha incontrato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e dove oggi ha presieduto il consiglio di sicurezza, informandolo di aver sottoscritto l'accordo, come ha riferito Natalia Timakova, portavoce del Cremlino.

BUSH, FIRMA RUSSIA SU PIANO PACE FA BEN SPERARE

La firma da parte della Russia al piano di pace con la Georgia e' ''un passo che fa ben sperare'', ha detto il presidente americano George W. Bush a Crawford in Texas.

REUTERS TV: PONTE FERROVIARIO DISTRUTTO
TBILISI - Una troupe di Reuters tv ha constatato oggi che un ponte è stato distrutto sulla principale linea ferroviaria a ovest della capitale georgiana Tbilisi. In precedenza, oggi, il ministero dell'Interno georgiano e il primo ministro Lado Gurgenidze avevano accusato i soldati russi di aver fatto saltare il ponte - situato vicino a Gori a circa 45 km da Tbilisi - interrompendo il principale collegamento ferroviario est-ovest della Georgia. Mosca aveva prontamente smentito di aver distrutto il ponte, denunciando "un ennesimo bluff informativo georgiano". Le immagini della Reuters tv hanno mostrato una delle due estremità del ponte crollata sulla riva del fiume. Abitanti del posto hanno affermato che una carica esplosiva é stata detonata a distanza, oggi, da uomini in uniforme militare. Secondo i testimoni si trattava di russi. Il ponte si trovava a Kaspi, non lontano da Gori e 45 km a ovest della capitale Tbilisi.


TRUPPE RUSSE IN MOVIMENTO NONOSTANTE LA TREGUA
All'indomani della firma del cessate il fuoco da parte di Tbilisi, le truppe russe continuano a muoversi in Georgia in varie direzioni, presidiando il nodo strategico di Gori e spingendosi fino a 40 km dalla capitale, secondo fonti giornalistiche sul posto. Il ministero degli interni georgiano ha accusato inoltre i militari russi e gli irregolari sudosseti di compiere saccheggi e di aver distrutto un ponte ferroviario. Tutte notizie prontamente smentite da Mosca, che giustifica le proprie azioni con la necessità di garantire la sicurezza. Per lo stato maggiore russo, la situazione nella zona di conflitto sudosseta rimane tesa perché continuano a operare cecchini e alcuni gruppi delle forze georgiane, come i sabotatori di cui ieri sarebbe stato sventato un attentato al tunnel di Rokski, l'unico collegamento tra la Russia e la regione separatista dell'Ossezia del sud. La tregua resta quindi fragile. Tutto, per ora, ruota intorno all'attesa del ritiro delle forze militari russe, sollecitato ieri non solo da Washington ma anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La presidenza francese della Ue, che ha mediato l'accordo, ha fatto sapere ieri che il presidente russo Dmitri Medvedev "ha confermato di essere pronto a firmare anche lui e ha garantito che la Russia rispetterà scrupolosamente gli impegni, con particolare riferimento al ritiro delle proprie forze". Intanto l'Unhcr (Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati) ha denunciato l'impossibilità di distribuire gli aiuti umanitari agli oltre 180 mila profughi stimati, affermando che la regione è in preda a un clima di banditismo e illegalità generalizzati. Sul fronte politico internazionale, Londra continua ad agitare lo spettro di possibili ripercussioni sul negoziato per la partnership tra Bruxelles e Mosca, mentre Kiev, che anela alla Nato come Tbilisi, prospetta un'integrazione dei propri radar antimissile con i Paesi europei, dopo l'annullamento degli accordi russo-ucraini sull'utilizzo comune di tali impianti.

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