Caso nomadi a Strasburgo, Maroni: misure entro luglio

ImageRoma. Il reato di immigrazione clandestina sarà introdotto per disegno di legge e prevederà una pena da sei mesi a quattro anni di carcere. E' quanto prevede l'ultima bozza di ddl del 'pacchetto sicurezza' (composto da un decreto, un ddl e tre decreti legislativi) all'esame del pre-consiglio dei ministri. Nella bozza di decreto (che presuppone i requisiti di necessità e urgenza), resta invece l'aggravamento di un terzo della pena nel caso in cui a delinquere siano gli stranieri irregolari.

Se le ultime versioni del decreto legge e del ddl che compongono il 'pacchetto sicurezza' non verranno modificate, il governo sembra aver scelto un doppio binario per il contrasto all'immigrazione clandestina: con il dl (che entra in vigore immediatamente e che deve essere convertito in legge entro 60 giorni) si è scelta la strada più 'soft' dell'aggravante di pena per il clandestino che delinque, mentre con il ddl si vuole introdurre il reato di clandestinità 'in toto' (così come vuole il ministro dell'Interno Maroni), ma lasciando aperta la possibilità di meglio definire la tipologia del reato con il dibattito parlamentare.

Il reato di "ingresso illegale nel territorio dello Stato" é previsto dall'art.7bis (su un totale di 16) della bozza di ddl che va a modificare il testo unico sull'immigrazione del 1998 e che così recita: "Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico é punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni". Il raccordo tra la norma da introdurre per decreto, l'aggravante, e quella del ddl, il reato di clandestinità, resta un nodo che dovrà inevitabilmente essere sciolto nell'iter parlamentare.

NELLA BOZZA DL PATTEGGIAMENTO PER REATI 'INDULTABILI
Esclusa l'ipotesi di sospensione del processo per 60 giorni e la possibilità di patteggiare i reati commessi prima del 31 dicembre 2001, l'ultima bozza del decreto legge sul 'pacchetto sicurezza' riapre in ogni caso i termini per consentire al pm o all'imputato, a processo in corso, di chiedere il patteggiamento per tutti i reati 'indultabili' (l'omicidio, la rapina, il furto, ma anche corruzione ereati finanziari etc, per i quali l'indulto prevedeva uno sconto di pena di tre anni). La bozza di dl, all'articolo 2, comma 2, prevede che, per valutare la richiesta dell'imputato o del difensore, "il giudice assegna un termine non superiore a quindici giorni per valutare l'opportunità della richiesta. I termini di prescrizione cautelare restano, in tale ipotesi, sospesi sino alla data dell'ultimo rinvio". Questo punto della bozza di dl - secondo quanto si è appreso - potrebbe essere un nodo da sciogliere a livello politico, all'interno della stessa maggioranza.

 "Cercano di far rientrare dalla finestra ciò che hanno messo fuori dalla porta!", e' il commento del leader dell'Idv Antonio Di Pietro. "Mi sembra chiaro che stanno cercando di fare del tutto - aggiunge l'ex ministro - per evitare di celebrare alcuni processi... Comunque cercheremo di capire meglio in queste ore dove sta la fregatura". "Non stupisce affatto - prosegue Di Pietro - che mettano in un decreto legge una norma del genere che non ha certo i requisiti della necessità e dell'urgenza". "E' evidente però che qualcuno, tra di loro, fretta ce l'ha eccome. Sarebbe bello indire una lotteria per capire di chi si tratta...".

MORATINOS, RAMMARICO PER LE PAROLE DEI MINISTRI
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha ricevuto una telefonata del capo della diplomazia spagnola Miguel Angel Moratinos che, nel dirsi rammaricato per alcune dichiarazioni individuali di alcuni membri del governo spagnolo, ha ribadito il clima di amicizia e di fattiva collaborazione che anima le relazioni tra Italia e Spagna nel contesto del comune impegno nella Ue e nel bacino del Mediterraneo. Lo riferiscono fonti della Farnesina.

L'UE CONDANNA OGNI VIOLENZA CONTRO I ROM
La commissione Ue "condanna vivamente qualsiasi tipo di violenza nei confronti dei rom e gli Stati Ue devono garantire la sicurezza delle persone sul loro territorio". E' quanto ha detto il commissario Ue all'occupazione Vladimir Spidla, durante il dibattito sullo stato dei rom in Italia e in Europa all'Europarlamento. 

L'espulsione, ha aggiunto il commissario, è una "misura estrema di limitazione di una libertà fondamentale sancita dal Trattato". Spidla ha ricordato la direttiva che sancisce la libera circolazione dei cittadini europei. "I cittadini romeni hanno la stessa libertà di circolare dei cittadini degli altri paesi europei", ha sottolineato, affermando che la Commissione Ue "respinge lo stigma dei rom come criminali".

   Il commissario ha ricordato gli attacchi contro i campi nomadi nel Napoletano. "Gi avvenimenti di Ponticelli - ha affermato Spidla - non sono un caso isolato" in Europa e "richiedono uno sforzo congiunto. Le nostre comunità rom hanno bisogno della nostra solidarietà per spezzare il circolo vizioso di esclusione, violenza e disperazione".

SCHULZ, OBIETTIVO NON E' ACCUSARE L'ITALIA
La situazione dei rom in Europa è "drammatica" e l'obiettivo non è quello di "accusare l'Italia" ma di cercare con le autorità italiane di risolvere il problema delle comunità rom. E' quanto ha affermato il caogruppo del Pse al Parlamento europeo martin Schulz, durante il dibattito in aula. I problemi di integrazione dei rom sono presenti in tutti i paesi Ue, ha rilevato Schulz. "Non possiamo perderci nel confrontarci su colpe o mancanze, ma adoperarci perché gli avvenimenti degli ultimi giorni servano a dire che i rom hanno bisogno della solidarietà di tutti per intergrarli. Dai rom dobbiamo esigere che vogliano integrarsi", ha osservato il capogruppo socialista, che ha inizialmente avanzato la richiesta per il dibattito speciale di oggi. (ANSA)