Diritti in chiaro: oggi in Lega l'ultma partita PDF Stampa E-mail
ImageMilano. Vendere i diritti tv in chiaro degli highlights di serie A oppure ritirarli dal mercato in attesa di offerte più generose. Lo deciderà l'assemblea generale straordinaria della Lega Calcio in programma oggi alle 14, con i dirigenti del pallone chiamati a esprimersi sulle offerte di Rai e Mediaset già ritenute da molti insufficienti.

Al momento, infatti, l'ipotesi di un rifiuto alle cifre proposte dalle due emittenti sembra quella più realistica, salvo nuovi colpi di scena. Infatti da via Rosellini ribadiscono che "a questi prezzi non svendiamo il nostro prodotto". E sulla stessa linea sono i presidenti di molte società, le grandi in testa, intenzionati a incassare molti più soldi dai pacchetti ancora da vendere, cioé dagli highlights di serie B e diritti radiofonici, oltre agli highlights di A. D'altra parte le emittenti non sembrano affatto disposte ad alzare la posta. Anzi, se dall'assemblea dalla Lega non arriverà una risposta, la Rai è pronta a ritirare le proprie offerte e a uscire da qualsiasi trattativa futura.

Viale Mazzini ha infatti già rilanciato, arrivando a una cifra complessiva di 30,6 milioni (600 mila per la Supercoppa, andata in onda ieri), dei quali 23,5 milioni fra serie A e B (20,5 per la serie maggiore, 1 milione per quella cadetta e 2 milioni per i diritti radiofonici). Per quanto riguarda, in particolare, gli highlights di serie A, la Rai ha offerto 7 milioni per l'esclusiva nella fascia oraria 13:30-22:30, pacchetto in cui non c'é concorrenza; e 13,5 milioni per quella fino a mezzanotte, cifra a quanto pare più alta di quella offerta da Mediaset (10 milioni) e più ricca anche rispetto ai 10 milioni complessivi (5 dalla Rai e 5 da Mediaset, rispettivamente per la Domenica sportiva e Controcampo) che sarebbero stati incassati dalla Lega per quella fascia lo scorso anno.

Neanche dalle parti di Cologno Monzese sarebbero pronti a svenarsi per il calcio: da escludere un rientro sulla fascia pomeridiana, per Mediaset - che al momento sta alla finestra, pronta a fare 'gioco di sponda' - sarebbe semmai ipotizzabile un ritocco sulla seconda serata (per consentire la messa in onda di Controcampo), ma solo nel caso in cui la Rai decidesse di calibrare diversamente la sua offerta, puntando più sul pomeriggio e su Novantesimo minuto, per non privare l'Italia del pallone dell'appuntamento con i gol. Ma alla Lega, che mirava a un incasso globale di 70 milioni di euro, tutto questo non basta: si rischia perciò che gli highlights vadano del tutto o in parte invenduti con la concreta possibilità che la stagione del calcio inizi senza le trasmissioni storiche che l'hanno sempre accompagnata. In base alle linee guida per la commercializzazione dei diritti tv, infatti, se le offerte vengono ritenute insufficienti, la Lega può decidere "di non assegnare tutti o alcuni dei pacchetti" e ha la facoltà di "ripetere la procedura di assegnazione, mantenendo o modificando la composizione originaria dei pacchetti oppure di attuare una diversa forma di sfruttamento dei diritti". Più facile è invece che si sblocchi la trattativa per il campionato di B, conteso da Sky e Conto Tv, l'emittente satellitare che trasmette film per adulti e che si è già aggiudicata il terzo e quarto turno di Coppa Italia. Altrimenti, i club cadetti che da mesi denunciano la crisi economica della categoria, si consoleranno con i 7 milioni di euro promessi in ogni caso dall'advisor Infront, per questa e per la prossima stagione.
 
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