La Ferrari cerca il riscatto a Valencia PDF Stampa E-mail

ImageValencia. La Formula 1 ha deciso di onorare con un minuto di silenzio a mezzogiorno le 153 vittime del disastro aereo di Madrid. Il patron del circus Bernie Ecclestone ha convocato i piloti e i tecnici alle 12 sotto la torre dell'orologio che chiude la pitlane del nuovo circuito urbano costruito sulle sponde del porto di Valencia che ospito' la Coppa America. Ieri era stato il pilota spagnolo della Renault Fernando Alonso a suggerire la sosta di un minuto, proposta che e' stata fatta propria dai vertici della Fom. Alonso correra' con una fascia nera di lutto al braccio.
La prima assoluta di Valencia in F.1 viene funestata dalla tragedia aerea di Madrid, avvenuta proprio alla vigilia dell'apertura del week-end sullo splendido circuito urbano in riva a quel mare che ospitò la Coppa America di vela. Fernando Alonso, ex dominatore del Circus a dispetto di Schumacher, è mesto padrone di casa e così riporta su di sé i riflettori: "E' il modo peggiore possibile - dice - di vivere un Gran Premio".

Di fronte a sciagure che lasciano senza fiato è quasi imbarazzante parlare di sport. Eppure lo spettacolo deve andare avanti. In effetti, l'evento è di quelli d'eccezione. In una Valencia futuribile i motori tornano a rombare dopo le tre settimane di pausa estiva e lo fanno su un circuito costato 60 milioni, 5.540 metri per una larghezza che arriva a 18, capace di velocità teoriche da 323 kmh (solo Monza è più veloce) ma con frenate spaventose. E che attraversa anche un ponte mobile, "l'unico 'bump' di un asfalto per il resto perfetto", dice Kimi Raikkonen. Già, 'Iceman', che è comunque risalito al secondo posto dietro a Lewis Hamilton nel mondiale dopo il disastro di Felipe Massa, ovvero quel maledetto cedimento del motore, per una biella malfatta, a tre giri dalla vittoria nel Gp di Budapest. Una Ferrari, la sua, che cerca conferme. Una Ferrari, quella del brasiliano, che cerca il riscatto, e anche più affidabilità. Il Finlandese Volante promuove Valencia: "Bella pista, mi piace". Per ora, l'ha percorsa solo a piedi: "Sembra divertente. E' più larga di quanto mi aspettassi. E' liscia, c'è solo un saltello sul ponte girevole. Poi è chiaro che un conto è camminarci, un altro andarci a 300 all'ora". A differenza di Massa, non l'ha provata nemmeno al simulatore: "Non ha importanza. Le piste le imparo in fretta. Non è un problema".

I problemi li ha la Ferrari, che pure sembrava insuperabile: "E' vero che le ultime gare non siano andate come avremmo voluto. Ma siamo in buona posizione nel mondiale". E poi Raikkonen ha un altro problema, quello di non essere fortissimo, ultimamente, il sabato: "A me sembra di essere abbastanza veloce, in qualifica". Sarà. Massa ricalca un altro copione. Appoggia la proposta di Alonso sul minuto di raccoglimento, perché "va fatto tutto il possibile per questa gente", dimostra una sicurezza che viene da dentro. In questo scorcio di stagione, guai a parte, sembra in effetti più veloce e in forma del Finlandese Volante: e più "studioso". Valencia l'ha analizzata al computer, ha provato a gestire i suoi lunghi rettilinei e le sue 25 curve, 14 delle quali a destra: "E' impressionante - ammette - Piuttosto diversa da ogni pista che abbiamo in calendario. In certi punti sembra di essere a Monaco, e poi arivi in rettilinei lunghi e velocissimi come in Bahrein. Penso che ci si divertirà. E che si diverta anche chi ci guarda". Sul momento Ferrari ammette: "Non abbiamo più scuse. E per questo non dobbiamo più ripetere certi errori".

Lui è il più deluso: perdere a 12 km dalla fine una vittoria dopo una corsa dominata ha il sapore della beffa. E potrebbe alla lunga essere perfida sui conti finali, in chiave mondiale. Ma ha già superato il disappunto: "Per forza. Certo sarebbe stato bello festeggiare quella vittoria ma le corse sono così e bisogna guardare avanti e pensare alle prossime sette gare. Ci sono 70 punti davanti a noi e dobbiamo fare il meglio per prenderne il più possibile. La cosa importante è che comunque siamo competitivi. Potevo fare anche la pole position in Ungheria ma non feci un buon giro. Poi in gara abbiamo mostrato una grande prestazione, buona velocità, ottimo passo. Abbiamo fatto vedere che ci siamo. E questa è la cosa più importante".

 
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