Scuola: Ddl per voto in condotta PDF Stampa E-mail
ImageRoma. E' già sostanzialmente pronto il ddl con il quale il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, tra le altre cose, restituirà valore al voto in condotta ai fini del giudizio complessivo sul rendimento degli studenti. Il provvedimento dovrebbe essere presentato al consiglio dei ministri già venerdì prossimo. Nel ddl verranno tracciate alcune linee generali per ripristinare nelle scuole serietà e disciplina e arginare i tanti episodi di bullismo che la cronaca registra ogni giorno.

"Dopo aver spiegato in commissione quali sono i miei orientamenti - ha detto il ministro - è ora di passare ai fatti concreti". Sull'opportunità di ripescare il voto in condotta il ministro non ha dubbi. "Il giudizio sui ragazzi - ha spiegato in più di una occasione - deve contemplare certamente l'andamento nelle materie tradizionali ma anche consentire agli insegnanti un giudizio sul comportamento. Continuiamo a parlare di disagio giovanile, di bullismo, ma poi non diamo in mano strumenti ai docenti per intervenire sull'ordine e la disciplina". E' probabile che per consentire che il voto in condotta venga reintrodotto già dal prossimo anno scolastico, si ricorra, per la questione specifica, a un decreto legge.

Ma non è solo con il voto in condotta che il ministro intende intervenire. Nei giorni scorsi la Gelmini, accogliendo una proposta lanciata da una giovane parlamentare in commissione, ha sottolineato l'opportunità di far rimettere il grembiule agli studenti:"Sono favorevole perché soprattutto nelle elementari il grembiule può semplificare la vita alle mamme. Molti presidi hanno accolto positivamente la proposta e credo sia importante come elemento di uguaglianza. Se ci deve essere competizione deve esserci sui 'saperi' non certo sui vestiti".

E sempre nell'ottica di un maggior rigore potrebbero tornare anche gli esami di riparazione, mantenendo però i corsi di recupero in modo da non gravare sui bilanci familiari con il ricorso alle "ripetizioni" private. Insomma, sarebbe comunque una versione "riveduta e corretta", anche alla luce dei primi esiti dell'obbligo di recuperare i debiti formativi prima dell'avvio del successivo anno scolastico. Gli scrutini in molte scuole sono ancora in corso e le verifiche post-recupero sono ancora da fare, ma in qualche istituto si sono già chiusi corsi e verifiche e sono cadute le prime teste. Insomma, si dà ai ragazzi la possibilità di correre ai ripari, ma dopo nessuno sconto.
 
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