WWF: 17 aree a rischio incendi in Italia PDF Stampa E-mail
ImageRoma. Sono 17 le aree più a rischio incendi in Italia: a realizzare la mappa delle perle più vulnerabili e preziose del nostro paese è stato il Wwf nel dossier "Incendiometro 2008" presentato a Roma. Gli "hot spot" della biodiversità sono principalmente concentrati nel centro e sud Italia e vanno dall'Appennino Tosco-emiliano (Alpi Apuane-Garfagnana), alla Maremma Tosco-laziale, dai Monti del Matese ai Monti Lepini-Ausonici-Aurunci, dalle aree boschive della Campania, Calabria e Basilicata (area Cilento, Val d'Agri, Pollino), alle Murge e valli fluviali lucane, nel Marchesato di Crotone fino alla Sicilia e Sardegna con 5 aree a rischio ciascuna. In Sicilia: Monti Peloritani-Stretto di Messina, Monti Iblei-tavolati di Ragusa, Madonie, Monti Sicani-Rocca Busambra-colline di Carini, Capo S.Vito-Lo Zingaro-Monte Inici. In Sardegna: Sulcis-Iglesiente, Sarrabus-Gerrei, Gennargentu-Supramonte-Orosei, Monte Limbara, Costa da S.Teodoro a Portobello di Gallura-Bocche di Bonifacio.

Nel mirino del Wwf anche i comuni inadempienti sul fronte del catasto obbligatorio delle aree incendiate: la media, secondo il Wwf, "é ancora bassissima, circa uno su quattro e i vincoli derivanti dalla catalogazione del terreno percorso dal fuoco sono ancora sono inattivi per buona parte del territorio". Per questo il Wwf ha scritto ai 671 comuni che ricadono nei 17 'hot spot' per sollecitare l'applicazione dei piani di prevenzione e la redazione dei catasti.
 
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