Maroni: chiariti malintesi, a luglio rapporto all'UE PDF Stampa E-mail

ImageCannes. Con l'Unione europea sono stati "chiariti tutti i malintesi" e le spiegazioni fornite dall'Italia sul censimento nei campi nomadi hanno rassicurato la Commissione, che a fine luglio riceverà un dettagliato rapporto su quello che si sta facendo e che, se lo vorrà, potrà visitare i campi per verificare di persona la situazione e approfondire i contenuti dei provvedimenti adottati. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni arriva a Cannes per partecipare al Consiglio informale dei ministri della Giustizia e degli Interni dell'Ue che la Francia, presidente di turno, ha fortemente voluto incentrato sull'immigrazione, ma buona parte della giornata la dedica a chiarire il significato del provvedimento sui nomadi. E prima al commissario Ue Barrot e poi al presidente della commissione del
Parlamento Europeo Deprez ripete che la scelta di censire i campi è innanzitutto una garanzia per chi ci vive, dando loro condizioni di vita umane e diritti. Parole che sembrano aver soddisfatto Barrot: "é stato un incontro molto costruttivo - sottolinea - nel quale si è aperto un dialogo sull'applicazione concreta delle misure assunte dal governo italiano, che è il punto al quale la Commissione europea tiene di più".

Resta però da un lato l'incognita del voto che il Parlamento europeo, giovedì a Strasburgo, darà sulla risoluzione presentata da liberali, verdi, socialisti e sinistra unitaria che definisce quello del governo italiano un provvedimento "discriminatorio basato sulla razza e l'origine etnica". E dall'altro le dichiarazioni che, sempre da Strasburgo, ha fatto il commissario agli Affari Sociali Vladimir Spidla
sostenendo che la Commissione valuterà le informazioni che l'Italia le farà avere e sottolineando che "ha appreso con un certo scontento dai media" delle misure relative alle impronte. Maroni non si preoccupa più di tanto, non replica a Spidla e bolla il dibattito come "grottesco": "perché - dice - è la sinistra del parlamento europeo che accusa il governo italiano di attuare una decisione presa dal governo Prodi". L'auspicio, invece, è che il dibattito a Strasburgo "tenga conto della realtà dei fatti e non dei pregiudizi e delle falsità su cui é stato montato il caso".

"Alla fine la verità trionfa sempre" aggiunge chiudendo l'argomento, Nessuna polemica né necessità di chiarimenti, invece, per quanto riguarda l'immigrazione. Il 'patto per l'immigrazione e l'asilò proposto dalla presidenza francese, nonostante le modifiche apportate dalla Spagna, sposa in pieno la politica italiana in materia. E non a caso Maroni lo definisce un "ottimo documento" che fornisce "regole certe ed efficaci" e su cui bisogna puntare "senza temere le false accuse di razzismo" che arrivano "qualunque cosa si fa o si dice sull'immigrazione". Al Patto deve però seguire un ulteriore passo: gli accordi tra i singoli stati dell'Unione europea e i paesi di provenienza degli immigrati devono essere sostituiti da intese tra l'Unione e i paesi. Sarebbe il "salto di qualità", dice Maroni per risolvere la questione.

"Altrimenti il problema resta e, anzi, si aggraverà". Intesa con la Francia anche sul fronte della sicurezza, tanto che i due paesi hanno deciso di organizzare, per il mese di agosto e in via sperimentale, dei commissariati misti di polizia nelle località turistiche maggiormente frequentate da francesi e italiani, rispettivamente in Italia e Francia. I poliziotti italiani andranno a Nizza, Parigi e Versailles mentre quelli francesi saranno presumibilmente nelle città d'arte, Roma e Firenze su tutte, anche se il ministro deciderà dopo aver sentito, domani, Anci e Upi. (Matteo Guidelli)

 
< Prec.   Pros. >