Coppa Italia: Inter a Roma senza Ibra PDF Stampa E-mail
ImageRoma. Sempre in silenzio, anche nell'appendice finale della stagione, Roberto Mancini è pronto a confermare la sua tradizione positiva in coppa Italia e a chiudere al meglio un'annata che lo ha visto trionfare di nuovo in campionato. Per evitare il fuoco di domande sul suo futuro con polemiche annesse pronte ad essere innescate, è stata quindi cancellata anche l'ultima conferenza stampa del tecnico nerazzurro, il cui futuro rimane ancora piuttosto incerto. Sono evidenti, invece, le difficoltà di formazione che Mancini dovrà affrontare visto che, nell'ultimo allenamento, ha dovuto fare i conti con problemi inattesi: Zlatan Ibrahimovic infatti non è neppure stato convocato per la finale.

Che le condizioni dello svedese non fossero ottimali si sapeva, ci si attendeva però che potesse almeno partire dalla panchina e invece il problema al ginocchio sinistro rimane e consiglia di non rischiare nulla, anche in vista dell'Europeo a cui lo svedese tiene molto di più rispetto alla coppa Italia. Ma non è finita: nei minuti finali dell'allenamento, Nelson Rivas è stato costretto allo stop a causa di una distorsione alla caviglia sinistra e così anche il colombiano non è stato neppure convocato. Mancini recupera Chivu, che a questo punto sarà costretto all'ultima fatica stagionale, oltre ovviamente a subire una pioggia di fischi da parte dei suoi ex tifosi. Il romeno sarà al centro della difesa in coppia con Burdisso, mentre Maicon e Maxwell saranno gli esterni. A centrocampo nessuna novità con Zanetti davanti alla difesa, Vieira sul centrodestra e Stankovic sul centrosinistra. Nel ruolo di trequartista giocherà Jimenez, a supporto di Crespo e Balotelli, con Suazo in panchina. Non dovrebbe essere quindi confermato il modulo ad una punta, anche se solamente Mancini prenderà una decisione definitiva. Certo è che, tra infortuni e squalifiche, all'Olimpico mancheranno ben nove giocatori importanti, a partire da Ibrahimovic e Cruz in attacco, per proseguire poi con Cambiasso, Dacourt e Figo a centrocampo, per finire con Cordoba, Rivas, Materazzi e Samuel in difesa.

Nonostante tutto sarà partita vera, perché non si possono dimenticare i veleni che hanno accompagnato l'ultima fatica del campionato, culminate con le frecciate reciproche tra interisti e romanisti. Intanto i capitani di Inter e Roma lanciano segnali distensivi per una finale che si presenta ad alta tensione per quanto riguarda l'ordine pubblico: "Allo stadio Olimpico, si affronteranno due grandi squadre: due formazioni che, con la passione e l'impegno dei loro giocatori, hanno onorato tutti i tifosi ed il campionato di calcio, dando vita ad una stagione emozionante e combattuta fino all'ultimo minuto. Per la passione che tutti noi - tifosi e giocatori - abbiamo dimostrato durante questo avvincente campionato, siamo sicuri che sapremo dar vita, insieme, ad un grande spettacolo: una serata di gioia e di rispetto. Una grande serata di sport".

SPALLETTI: NESSUNA VENDETTA, SARA' FESTA
Profilo basso e un concetto semplice: per come è andato il campionato e per come andrà la finale di coppa Italia Roma ed Inter sono entrambe vincenti. Spalletti nella conferenza stampa di presentazione della finale, che si svolgerà all'Olimpico alla presenza del Presidente della Repubblica, evita le polemiche che invece hanno condito il finale di campionato. Elogia i vincitori ma anche la sua squadra e rivolge un appello ai tifosi affinché tutto si svolga nel modo corretto all'Olimpico.

"La gara - dice il tecnico - non sarà una vendetta o una rivincita, non sarà nulla che possa portare all'esasperazione. E' una finale, che conta perché assegna un trofeo e non vedo perché solo in Italia la coppa nazionale non debba contare. Ma comunque vada il risultato va accettato da una e dall'altra parte". Spalletti sembra sentire l'importanza della gara soprattutto sotto l'aspetto dell'ordine pubblico. Probabilmente per questo evita di caricare troppo le attese.

"Deve essere una festa per tutti e mi fa piacere che l'osservatorio abbia dato la possibilità di venire anche ai tifosi dell'Inter. Il calcio va portato verso un discorso di apertura e noi abbiamo un'altra possibilità di far vedere come ci si deve comportare in occasioni del genere. Sarebbe brutto sapere di tafferugli prima o dopo la gara. L'importante non è vincere ma esserci". E a proposito di vittoria il tecnico racconta cosa ha detto ai suoi calciatori al termine del campionato che ha visto l'Inter vincente. "Noi siamo secondi ma vincenti. E' stata fino alla fine un discorso a due, una storia a due e non è come sembra che una vince e l'altra perde. Abbiamo vinto entrambe e la Roma deve essere orgogliosa".

Spalletti racconta che la squadra ci ha messo un paio di giorni ad assimilare l'amarezza per l'epilogo. E ricordando quanto successo domenica sul campo a Catania più che fuori dice: "Abbiamo trovato un ambiente ostico, aggressivo, da non ripetere. Ci sono delle regole, la responsabilità oggettiva e loro meritavano una sanzione superiore". Il concetto di vincenti sicuramente lo hanno anche i tifosi della Roma che domenica hanno accolto la squadra a Fiumicino in migliaia.

 "E' stato evidenziato - ha detto spalletti - che ci sono sportivi che sanno dare l'importanza giusta a quello che ha fatto la squadra. E vincere sarebbe un successo che renderebbe merito ai nostri tifosi". Si aspetta un'avversaria scarica dopo i festeggiamenti dello scudetto? "Tutt'altro, mi aspetto l'Inter caricata dall'ultima giornata di campionato con cui hanno ribaltato una condizione psicologica non facile e questo farà la differenza".

Ancora una volta le sfidanti della coppa Italia saranno Roma e Inter. "Sono due squadre forti ne daranno una nuova dimostrazione, vinca il migliore". Doni, in dubbio fino alla vigilia per un doppio problema alla spalla e al ginocchio è stato convocato e farà di tutto per esserci. Panucci durante l'allenamento della mattina ha rimediato un pestone all'alluce ma è stato convocato mentre non ce l'ha fatta Taddei.
 
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