BPI: Fazio, Fioroni, Grillo e altri a processo PDF Stampa E-mail
ImageMilano. Con il rinvio a giudizio dell'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, dell'ex capo della vigilanza, Francesco Frasca, del neo presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo, e di altri 16 imputati, tra cui due società, e con 64 patteggiamenti, si é conclusa a Milano l'udienza preliminare sulla vicenda della tentata scalata di Bpi ad Antonveneta.

Una vicenda che, forse per la prima volta in Italia, ha consentito alla Procura di recuperare in totale, tra denaro confiscato e versato come pena pecuniaria, circa 350 milioni di euro, compresi quelli del patteggiamento di circa un anno fa della ex Bpielle. Il giudice Luigi Varanelli, dopo aver respinto tutte le eccezioni, prima di leggere il decreto con cui ha disposto il processo per 19 dei 76 imputati, ha fatto una sorta di preambolo: ha spiegato ai legali, non solo che non ha motivato, perché questo sarà compito del Tribunale, ma anche "i limiti dell'udienza preliminare per l'impossibilità di sovrapporsi a quello che sarà la valutazione in dibattimento".

In sostanza, ha lasciato intendere che l'udienza preliminare è un 'filtro' e che le prove dovranno essere vagliate nel corso del processo. Processo che si aprirà il prossimo 23 ottobre davanti alla seconda sezione penale del Tribunale e che vedrà alla sbarra non solo Fazio, Frasca e Grillo, ma anche, tra gli altri, l'ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani, gli ex vertici di Unipol, Giovanni Conorte e Ivano Sacchetti, il consulente finanziario Bruno Bertagnoli, l'imprenditore nel settore immobiliare, Luigi Zunino, e anche l'ex calciatore Gianpiero Marini: le accuse a vario titolo sono aggiotaggio, ostacolo all'attività degli organi di vigilanza e l'appropriazione indebita. Ma i nomi di Fiorani, Consorte e Sacchetti figurano anche tra le persone che hanno patteggiato. Si tratta però di un patteggiamento parziale, cioé solo per alcuni reati.

Così l'ex banchiere di Lodi ha concordato una pena a tre anni e tre mesi di reclusione per l'altra parte delle accuse contestate: l'associazione per delinquere, l'appropriazione indebita e la truffa ai danni dello Stato. Inoltre ha messo a disposizione i suoi capitali depositati circa 40 milioni sui suoi conti correnti esteri. I due ex dirigenti della compagnia assicurativa hanno concordato la pena a dieci mesi e il versamento di oltre 12 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per appropriazione indebita e truffa. Tra le altre persone che sono uscite dal processo grazie al patteggiamento ci sono ci sono il finanziere bresciano Emilio Gnutti (due anni e un mese di reclusione e 60 mila euro di multa), gli immobiliaristi romani Stefano Ricucci (un anno e 10.400 euro di multa) e Danilo Coppola (otto mesi, 5 milioni confiscati e 14 milioni da versare all'Agenzia delle Entrate) e l'ex direttore finanziario di Bpi Gianfranco Boni (due anni e sei mesi). Le società sono, invece, la Magiste International e la Garlsson Real Estate di Ricucci e Fingruppo Holding e Gp Finanziaria di Gnutti, alle quali verrano confiscati complessivamente circa 48 milioni di euro. La difesa di Fazio e Frasca ha espresso "profonda delusione" per il provvedimento del gup, mentre quella di Grillo ha parlato di decisione presa sulla scorta "del clamore della vicenda".

Infine uno dei legali degli ex vertici di Unipol, l'avvocato Giovanni Maria Dedola, ha osservato come "già in udienza preliminare rispetto al massacro che per anni Consorte ha subito" tutto è stato ridimensionato e che con il patteggiamento i circa 48 milioni sequestrati "ritornano ai miei assistiti ad eccezione di una percentuale relativa a due operazioni in borsa. Quindi si afferma quel che abbiamo sempre sostenuto: che quei soldi erano il compenso delle consulenze prestate per la vicenda Telecom".
 
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