Euro 2008: Cassano e Del Piero in Nazionale PDF Stampa E-mail

ImageRoma. La fantasia al potere. Con un colpo innatteso, degno dei suoi dribbling più belli, Roberto Donadoni spiazza tutti. Quanti non credevano nella possibilità di vedere Antonio Cassano agli Europei, e quelli che consideravano il commissario tecnico un mite ragioniere della tattica, tutto fatica e sudore, solo sacrificio tattico. E invece tra gli azzurri per Euro 2008, oltre al redivivo Del Piero, il fuoco d'artificio c'é eccome: è quel Fantantonio all'ultima chance azzurra dopo un lungo tunnel e la risalita con la Samp.

 "Io non sono uno scommettitore, non ragiono così: non è la mia scommessa, non è la sua - ha spiegato Donadoni - A Cassano ho detto: non è più tempo di scommesse, non hai 17 anni. Vieni, e ti adegui alle regole del gruppo, come tutti". Donadoni è apparso sorridente e disteso, al momento di presentare la lista di 24 azzurri che si raduneranno domenica a Firenze. E non solo per la stretta di mano con Abete, a pranzo, che vale il prolungamento del contratto fino al Mondiale 2010, con una clausola di rescissione e relativa penale, in caso di fallimento ("ma se va male l'Europeo, non ce ne sarà bisogno: sarò io a togliere il disturbo").

Se la chiamata di Del Piero é "frutto di un gran bel campionato e meritata", ma gradita a tutta Italia, quella dell'attaccante Samp è conseguenza di un innamoramento tecnico di lunga data, di un rapporto di fiducia personale, di un piccolo grande azzardo: "Non voglio più ragionare a ritroso", ha chiarito Donadoni a chi gli chiedeva della lunga assenza di Cassano dalla sua nazionale (l'ultima volta fu a settembre 2006) e delle cinque giornate di squalifica in campionato: "Tutto quel che è successo non mi interessa. Cassano lo deve azzererare in toto, così come tutti gli altri. Io credo che con lui la rosa si completi: se poi potrà essere l'uomo in più di questa Italia, non so e non mi va di ragionarci. A me basta che faccia quel che deve fare".

Assicura, Donadoni, che non esiste un giocatore già destinato a tornare a casa, in questo gruppo, e che l'idea di portarne 26 "aveva una sua logica", però si è preferito allertare qualche giocatore (Maggio, Bonera, Rocchi). Ma è chiaro che la scelta tra i 24 di Firenze sarà tra centrocampo e attacco, più che in difesa: lì la chiamata dei jolly Chiellini ("può giocare centrale e a sinistra") e Panucci ("lui è centrale, destro o sinistro") ha consentito di ridurre a sette i giocatori e di far spazio a Cassano, e grasso in eccesso non ce ne è più. A conti fatti, se la giocheranno Aquilani ("é uno dei giovani più interessanti, ha avuto problemi fisici ma li ha superati") e Montolivo. Quanto a Del Piero, Donadoni ha chiarito: non ha avuto alcuna garanzia di impiego tattico a lui gradito, come nessun altro dei suoi compagni. Però il ct ha aperto alla possibilità di provare qualcosa di nuovo, "perché non è detto che un giocatore debba essere per forza impiegato un ruolo non proprio adatto: ora che abbiamo un po' di tempo in più, proveremo anche qualcosa di diverso".

Tradotto, a Cassano e Del Piero non si chiederà di fare i 'centrocampisti': "Però a tutti dico: l'unica garanzia che avete è la vostra disponibilità". E a chi già sogna un attacco Del Piero-Toni-Cassano, Donadoni risponde con un ritorno al realismo: "Ragionassi con la media gol, metterei insieme il capocannoniere italiano e quello tedesco...ma non è questo il modo". Tutti alla pari, dunque, anche il re dei marcatori italiani. "Non sono stupito da Del Piero - ha glissato Donadoni - Né penso che lui sia il simbolo dell'attaccamento alla maglia: a questo azzurro tengono tutti. Semplicemente, ha fatto una prima parte di stagione difficile, per problemi fisici, e poi una risalita continua. Nel complesso ha fatto un gran campionato".

Resta qualche parola per esclusi e scontenti. "Inzaghi deluso? La sua è una reazione umana - la replica di Donadoni al milanista Mi dispiace per Oddo, dal lato umano lasciarlo fuori dopo l'operazione è stata la scelta più difficile. Toldo a casa perché faceva ombra a Buffon? Non mi piace come discorso". Come quello sull'obiettivo minimo: "Non me lo pongo, affrontiamo passo dopo passo", frena un Donadoni tornato mite. In fondo, il suo colpo per bissare il '68 azzurro in Europa Donadoni l'ha già provato, con un po' di fantasia al potere.

DONADONI RINNOVA CONTRATTO FINO AL 2010

Prolungamento del contratto al ct della nazionale di Roberto Donadoni per altri due anni, fino al 2010. Lo ha annunciato il presidente della Federcalcio Abete. Mi sono incontrato con Roberto Donadoni.

Abete ha annunciato il prolungamento specificando che esso costituisce è un atto di fiducia. Nell'accordo c'é una clausola di rescissione libera e reciproca per liberarsi, da far valere entro 10 giorni dalla fine dell'Europeo per l'Italia.

"Ringrazio il presidente Giancarlo Abete per aver riconosciuto il mio lavoro. Se l'Europeo di calcio andrà male sarò io ad andarmene, non serve la clausola rescissoria". Sono state le prime parole del ct della nazionale Roberto Donadoni, dopo l'annuncio di Abete del prolungamento del suo contratto di due anni. (ANSA)

 
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