Alitalia, Matteoli: lavoriamo alla cordata italiana PDF Stampa E-mail

ImageRoma. Una soluzione si troverà, perché non possono andare perdute tante buone professionalità. E' la convinzione del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, titolare, assieme all'azionista Tesoro, del dossier Alitalia. "Stiamo lavorando ad una cordata di imprenditori italiani" e a "chi si occuperà del piano industriale", spiega Matteoli nel corso della trasmissione televisiva Telecamere.

 "Noi - ha aggiunto - vedremo se esiste una cordata capace di rilevarla, ma non è possibile pensare che sia un solo ministro ad affrontare il problema, perché è un problema di tutto il Governo". Il ministro non nasconde quindi le difficoltà attorno alla vicenda, ma ritiene non sia il caso di fare allarmismo, affermando - come ha fatto il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro - che gli stipendi di maggio sono a rischio e quelli di giugno non ci sono, nonostante il prestito ponte.

"Le affermazioni di Soro non rispondono alla realtà", sottolinea Matteoli, ribadendo "che il Governo è impegnato ai massimi livelli per trovare una soluzione alla crisi, per salvare la compagnia di bandiera".

Non è vero poi - secondo il ministro - che Alitalia non ha alcun patrimonio. "Porta in dote una professionalità come poche e un sistema di sicurezza che garantisce grande tranquillità". Perciò l'opzione Air France era sbagliata, perché non teneva conto di queste professionalità, mandando a casa il 3% del personale di terra e oltre il 20% dei piloti: Alitalia, in pratica, veniva cancellata, ha spiegato Matteoli, ricordando inoltre che, sul fronte del turismo, "Air France è concorrente".

Nell'attesa che si trovi la soluzione di ordine economico e di ordine industriale invocata da Matteoli, per la compagnia aerea si apre una settimana che potrebbe portare qualche novità sul fronte del rinnovo del vertice (dopo le dimissioni di Maurizio Prato che aveva le deleghe operative e di Giovanni Sabatini) e segnare qualche passo avanti per consentire una due diligence a chi manifesterà interesse per acquistarla: decisioni che spettano all'azionista di riferimento, cioé il Tesoro (49,9%).

Inoltre, martedì sarà esaminato il decreto per il prestito ponte da 300 milioni di euro ottenuto dal governo, che mercoledì approderà in Aula per essere convertito in legge. Venerdì prossimo è invece atteso il via libera del Cda ai conti 2007. (ANSA)

 
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