Capoclan Abbinate preso nel casertano PDF Stampa E-mail
ImageNapoli. C'é soddisfazione negli investigatori: l'arresto di Guido Abbinante, 51 anni, scovato in una clinica di Maddaloni, nel Casertano, dove si era ricoverato, sotto falso nome, per una serie di accertamenti clinici, è considerato un colpo grosso nella lotta contro la camorra.

Abbinante è ritenuto uno degli elementi apicali della cosca degli scissionisti che nel territorio di Scampia e Secondigliano si fronteggiano a colpi di agguati mortali per la leadership criminale del territorio con il contrapposto clan dei Di Lauro. Secondo Franco Roberti, procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, "quella di Abbinante è una cattura importantissima, veramente fondamentale nella strategia di contrasto che stiamo attuando contro il clan degli scissionisti di Scampia perché aveva un ruolo di primissimo piano nel gruppo criminale". Un personaggio in ascesa nella nomenklatura della cosca. A favorirlo il fatto di essere in libertà.

Lo ha incastrato l'accusa di essere mandante di un omicidio e il mancato rispetto del provvedimento di sorveglianza speciale con obbligo di dimora scattato nel 2007 all'atto della scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Aveva subito una condanna in primo grado a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di droga. In questo periodo, peraltro, non si era mai allontanato da Secondigliano.

Problemi di cuore, la necessità di esami medici, lo hanno costretto a uscire fuori dal suo territorio e a recarsi a Maddaloni dove si è presentato con un'altra identità, quella del signor Costantino Cataldo. Ad accompagnarlo una donna, l'autista ed una guardia giurata in divisa: la loro posizione è al vaglio degli inquirenti.

Nei confronti di Abbinante, come detto, l'accusa di aver ordinato l'uccisione di Giovanni Moccia, nel settembre 2007, ritenuto affiliato ai nemici dei Di Lauro, e di Giovanni Piana. Il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, Gaetano Maruccia, non esita a usare l'aggettivo "eccellente" per l'arresto. Attorno a lui, sottolinea Maruccia, "ruotava buona parte del mercato degli stupefacenti che poi viene gestito dal clan, insomma un personaggio di primo piano" dello scenario criminale. (ANSA)
 
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