Immigrazione: Spagna attacca Italia, poi la smentita PDF Stampa E-mail

ImageCrisi diplomatica sfiorata e subito rientrata tra Madrid e Roma. La Spagna riparte all'attacco dell'Italia sulle politiche dell'immigrazione, poi smentisce e il ministro degli Esteri Franco Frattini si dice "certo" che il premier spagnolo "saprà porre fine a dichiarazioni individuali ed estemporanee" di alcuni ministri.

Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi della vice premier Maria Teresa Fernandez de La Vega, e la rapida prima 'pace' tra Roma e Madrid, oggi è stata la volta del ministro del Lavoro e dell'Immigrazione, Celestino Corbacho, a riaprire la schermaglia con l'Italia accusando il governo Berlusconi di "discriminare" e "criminalizzare" gli immigrati.

Ma a parare il nuovo affondo è intervenuto, per la seconda volta in 48 ore, il segretario di Stato spagnolo agli Affari europei Diego Lopez Garrido. "Non c'é nessuno scontro con il governo italiano", ha dichiarato all'ANSA Garrido che ha precisato: "questa è la posizione del governo spagnolo". Il segretario di Stato ha sottolineato di averlo ribadito anche all'ambasciatore italiano a Madrid, Pasquale Terracciano, in una conversazione telefonica.

Il ministro Frattini, commentando la vicenda, ha tenuto a precisare che le dichiarazioni "non rispecchiano la linea di forte collaborazione con l'Italia che lui stesso ha avuto modo di indicare" e che, comunque, è soddisfatto per "l'ulteriore chiarimento della Spagna sulla questione dell'immigrazione". Garrido, ha spiegato il titolare della Farnesina,"ha ribadito come non vi sia da parte spagnola alcun intento di criticare misure autonomamente assunte dal governo italiano".

Le politiche sull'immigrazione del governo italiano "pongono l'accento più sulla discriminazione del diverso che sulla gestione del fenomeno" e "intendono criminalizzare il diverso", ha affermato Corbacho nel corso di una visita in Estremadura. "Un immigrato illegale - ha sostenuto ancora - può avere un solo destino, il ritorno al suo Paese, ma nel mezzo bisogna soddisfare tutti i requisiti del rispetto dei diritti umani". A inasprire il clima ci si è messa anche il ministro per le pari opportunità, Bibiana Aido che, ha detto, sarebbe pronta a "pagare uno psichiatra" a Berlusconi dopo le sue battute sul governo "troppo rosa" di Madrid.

Immediata la reazione della Lega e dei capigruppo del Pdl. "Da che pulpito viene la predica!" è il commento del senatore del Carroccio Piergiorgio Stiffoni che invita Corbacho a guardare "in casa propria prima di criticarci", ricordando l'episodio in cui, a Ceuta e Melilla (le due enclavi spagnole in Marocco), furono usati i fucili per fermare gli immigrati. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl rincara: "questo stillicidio di provocazioni deve cessare con urgenza.

Ribadisco che è compito di Zapatero mettere a tacere ministri e ministre che stanno tenendo un comportamento difficilmente tollerabile". E il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto la definisce "una polemica inutilmente provocatoria".

Quello di oggi, nonostante le smentite di Garrido, è il secondo attacco che arriva da Madrid sul tema dell'immigrazione. Due giorni fa il vicepremier spagnolo Maria Teresa Fernandez de La Vega aveva fatto dichiarazioni critiche nei confronti dell'Italia su immigrazione e sicurezza, poi sgonfiate grazie a un veloce ed efficace lavoro diplomatico. Era stato lo stesso Garrido a chiarire che le critiche di "razzismo e xenofobia" erano rivolte alla violenza contro i campi rom a Napoli e non al nuovo governo italiano, e a esprimere "rammarico".

In poche ore la vicenda era poi passata nelle mani del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini e del premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero, entrambi a Lima per partecipare al summit Ue-America Latina. Un colloquio diretto e quindi le affermazioni di Zapatero, secondo il quale "non c'é stato nessun problema e nessun incidente" con l'Italia, avevano aperto la strada alla soluzione. La Farnesina aveva potuto affermare che "le dichiarazioni spagnole non hanno mai voluto riferirsi alle misure che il governo italiano sta per varare per la regolamentazione dell'immigrazione clandestina".

(di Eloisa Gallinaro)

 
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