La chiesa è minacciata da scismi? PDF Stampa E-mail

(Lorenzo Stella) A chi abbia solo un minimo occhio clinico, non sarà sfuggita l’enfasi, del tutto sproporzionata, del titolo che il magazine Sette del Corriere della Sera ha dato alla sua copertina del 28 giugno scorso: Il segreto del Papa emerito. ‘La Chiesa è sempre minacciata da scismi, ma storicamente la sua unità si è rivelata più forte’. Si lasciava quasi intendere che l’articolo di Massimo Franco fosse un’intervista esclusiva a Joseph Ratzinger con contenuti clamorosi. Bastava però arrivare a pagina 18 per rendersi conto che il servizio era un assai più modesto resoconto di un incontro tutto sommato marginale, se non addirittura quasi casuale, tra Benedetto XVI, padre Georg Gaenswein, l’autore dell’articolo e il vignettista Emilio Giannelli, il quale ha mostrato e consegnato al cosiddetto “Papa emerito” alcune vignette, tra le quali una sua caricatura che sarebbe stata accolta con divertimento. Un incontro breve e di pochissime parole, come dimostrano i concisi virgolettati del servizio, che nelle pagine interne è peraltro intitolato “Italia bellissima e caotica”. Come mai, allora, il settimanale non ha deciso di puntare su questi aspetti, forzando un pò le frasi di Ratzinger sulla politica interna, e ha scelto invece un titolo allusivo, quasi complottista, che farebbe intendere che la Chiesa Cattolica sia attualmente sotto attacco scismatico? Forse perché, in qualche misura, questo è vero. Ma quali sono gli scismi che minacciano la Chiesa?

Bisogna infatti fare un’importante premessa di carattere storico e dottrinario, anzi un preciso distinguo: quando parliamo di scismi ed eresie, nella storia della Chiesa, ci riferiamo a conflitti sorti prima di tutto in materia trinitaria, cristologica, o ecclesiologica. Le attuali minacce sono di carattere molto diverso, solo che si dia un’occhiata ai segnali – ancora sotto traccia ma già percepibili – che la cronaca ci offre. Della discesa in campo dei Mormoni abbiamo già parlato su Corrispondenza Romana e quindi è sufficiente rimandare i lettori alla lettura di quell’articolo.

La rivitalizzazione dei Testimoni di Geova, setta molto attiva anche in Italia nella seconda metà del secolo scorso e caratterizzata da un fortissimo proselitismo quello che ha ispirato il sarcastico brano musicale di Max Gazzè “Sotto casa”, è evidente: da qualche tempo gli adepti hanno ripreso con notevole impegno a volantinare e a circolare per la strada, nella loro inconfondibile divisa con camicia a maniche corte, sempre rigorosamente in coppia. Ma c’è poi un nuovo soggetto nel mondo degli aspiranti scismatici: quel Samuele, già scomunicato da Papa Francesco e fondatore di una Chiesa della Nuova Gerusalemme in quel di Gallinaro, provincia di Frosinone, dove ha anche tentato di diventare sindaco. È forse a quest’ultimo che si è ispirato il regista Paolo Sorrentino, che nella prima edizione del seriale The Young Pope, ha disegnato un campagnolo apparentemente innocuo che sostiene di vedere la Madonna, al quale la Chiesa ufficiale risponde con metodi poco ortodossi, per così dire, tanto che di lì a poco la polizia avvierà indagini in merito alla scomparsa del santone. Infine, si registra sulle televisioni locali la massiva pubblicità di una chiesa composta quasi esclusivamente da persone di origine orientale, i Beati in spirito (VANGELO DELLA DISCESA DEL REGNO), che sostanzialmente sostiene sia arrivata una nuova fase dopo quelle, storicamente superate, del Padre e del Figlio. Va notato che il comune denominatore di tutte queste eresie è il riferimento molto sfumato, di sfondo, vago, a Cristo e alla simbologia cristiana, per esempio alla Croce. In epoca storica, oggetto del contendere tra il Cattolicesimo e le chiese scismatiche ed eretiche era il diritto di magistero rispetto al messaggio biblico-evangelico, si consumava per così dire una guerra di autenticità, potremmo quasi definirla una concorrenza per il “copyright”. Ora le nuove sette tendono invece a offrire un messaggio teista e soteriologico, denso di promesse di serenità e benessere terreno e di salvezza ultraterrena vaghe ma probabilmente più allettanti per una massa di cristiani confusi, magari formalmente aderenti alla Chiesa cattolica ma che, di fatto, non seguono più alcuna pratica religiosa e che, soprattutto, non assegnano alcun peso concreto alla dottrina nella loro vita quotidiana.

Il fenomeno delle nuove sette dunque è interessante e preoccupante non tanto per le loro reali capacità proselitistiche, quanto perché evidenziano lo Stato caotico nel quale versa la Chiesa di Papa Bergoglio, il quale, anche rispetto ai fenomeni di misticismo che sorgono all’interno del corpo ecclesiale, nel proprio seno, è ondivago. Ad esempio, il Papa ha prima pronunciato alcune battute quasi cabarettistiche sulle apparizioni di Medjugorje che parevano preludere a una condanna definitiva e totale, per poi rimangiarsi letteralmente la parola, lasciando la questione di queste apparizioni mariane ancora del tutto aperta. Nel contempo, però, il Papa ha commissariato Lourdes, e cioè uno dei santuari oggetto di maggiore venerazione in tutto il mondo cattolico, soprattutto in quello dei malati, sofferenti e handicappati, e cioè – evangelicamente – degli ultimi verso i quali dovremmo usare la maggiore misericordia, stando proprio a quei messaggi che Francesco ribadisce con frequenza (anche se riferendoli quasi sempre ai migranti). Come ci siamo già detti, questa confusione non è più ormai diagnosticata soltanto dalle correnti esplicitamente avverse all’attuale pontefice ma anche da parte di media a lui benevoli, come l’Espresso che il 9 settembre scorso titolava Francesco Papa fragileun ampio servizio di Emiliano Fittipaldi.

Un altro interessante servizio della Lettura del Corriere della Sera del 16 dicembre 2018, intitolato La metamorfosi di Dio, partendo dalla destinazione ad altri utilizzi dei luoghi di culto evidenziava come, soprattutto per i fedeli più giovani, sia ormai davvero difficile mantenere una linea retta. Scrive Paolo Rodari, al seguito del Papa durante la visita pastorale a Panama il 27 gennaio 2019, che la fede dei millennials (a Panama si svolgeva la Giornata mondiale della gioventù) è disorientata: «la nostra spiritualità così lontana dalla Chiesa». Potremmo dire che il Cristianesimo resta saldo soltanto laddove questa salvezza richiede maggiore forza, vigore, la vocazione al martirio fino all’estremo, per esempio tra i cristiani filippini che, sempre a inizio di quest’anno, sono stati vittime di uno spaventoso attentato. (Lorenzo Stella)Corrispondenza Romana-Agenzia di  informazione settimanale

 
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