"Via XX Settembre paralizzata. Nessuna paura, ma chiedete di Benji e Fede" PDF Stampa E-mail

"Via XX Settembre paralizzata. Nessuna paura, ma chiedete di Benji e Fede"

 

Inutile provare a passare, meglio cambiare direzione a meno che non ci si voglia imbattere in una folla di trepidanti e speranzose ragazze che fin dal mattino presto si sono accampate in coda davanti alla libreria Mondadori in via XX Settembre. La ragione di tutto questo trambusto è una sola, o meglio, due. Benji e Fede, ovvero Benjamin Mascolo e Federico Rossi, rispettivamente 22 e 21 anni saranno presenti nel pomeriggio per firmare le copie del loro nuovo album di debutto "20:05", acquistabile presso lo store Mondadori insieme al quale viene rilasciato un pass di accesso per incontrare il duo con tanto di foto annessa.

La partecipazione, come era accaduto anche per la presenza nei mesi scorsi di Fedez e Alessandra Amoroso, è stata numerosa e le copie dei cd sono addirittura terminate prima del previsto, con immediato riordino per accontentare tutte le fan dei due ragazzi.

Benji e Fede, di origini modenesi, si sono conosciuti su Facebook e il titolo del loro album è ispirato proprio all'ora in cui si sono scambiati il primo messaggio. Sound pop che tanto piace ai ragazzi e visi puliti e simpatici sono il mix vincente che li ha prima fatti conoscere sul loro canale YouTube, dove riadattavano alcune cover, e poi li ha portati direttamente sul palco del festival di Sanremo dove ieri sera si sono esibiti insieme ad Alessio Bernabei.

Al termine del firma copie, al quale Benji e Fede e si sono presentati in ritardo suscitando lamentale da parte delle ragazze in attesa, abbiamo chiesto ad alcune delle presenti di raccontarci l'esperienza appena vissuta.

"Da parte dello staff della Mondadori non c'è stata nessuna organizzazione" racconta Asia, 17 anni "Persone che erano in coda da mezzogiorno sono entrate per ultime perché hanno sbagliato a mettere le transenne e alcuni dei genitori presenti hanno dovuto aiutare la sicurezza che era molto carente e mi è sembrato esagerato l'arrivo della polizia e dell'esercito. A parte questo è stato bellissimo poter avere quei pochi secondi con loro per poterli abbracciare e ringraziare per la loro musica e per le risate che mi fanno fare".

Non sembra essere la sola dunque a lamentarsi per come si è svolto l'incontro perché come testimonia Giulia, 18 anni "Non ho avuto neanche il tempo di togliermi la giacca che già avevano scattato la foto. Per fortuna c'era un gruppo di mamme che ci aiutava a tenere le borse".

Forse questo è un monito silenzioso nei confronti degli organizzatori, come a dire "o le cose si fanno per bene o è meglio non farle".

Tuttavia sarà meglio tenere d'occhio questi due giovani ragazzi e vedere quello che hanno da proporci in futuro.

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Maria Eugenia Sabbadini

 
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