Serie A: Derby alla Roma, Milan -2. PDF Stampa E-mail

In Serie A si respira grande aria di cambiamenti, alcuni probabili, alcuni quasi certi e altri già avvenuti. Nella decima giornata di campionato, il derby capitolino vede la Lazio capolista fallire la partita della verità contro i cugini romanisti, che grazie a due rigori e agli errori arbitrali trionfano per 2-0. Le marcature sono di Borriello e Vucinic, assoluto protagonista e vero incubo della difesa laziale, mentre Reja si lamenta per un mancato calcio di rigore e un fallo di Baptista non visto su Lichtsteiner che porterà il brasiliano, ex Real Madrid, a conquistare il secondo calcio di rigore sulla stessa azione.

Il Milan di Allegri, che effettua un vasto turn-over facendo partire dalla panchina Pato e Pirlo, non sta a guardare e approfitta dello scivolone dei biancoceleste espugnando per 3-2 il S.Nicola di Bari grazie alla straordinaria prestazione dei suoi centrocampisti. Le giocate di Seedorf, la generosità di Ibrahimovic (impreciso sotto porta) e le reti di capitan Ambrosini, Flamini e dell’attaccante Pato, entrato nella ripresa al posto di un inguardabile e fantozziano Robinho, tengono testa al doppio tentativo di rimonta degli uomini di Ventura, andati a segno grazie all’ex Kutuzov e al brasiliano Barreto. Con questa vittoria i rossoneri non solo si portano a -2 punti dalla Lazio, ma scavalcano di un punto l’Inter che nell’anticipo serale di sabato non va oltre l’1-1 con il Brescia che passa in vantaggio con Caracciolo. Il pareggio interista è firmato da solito Eto’o (capocannoniere con 8 gol) su calcio di rigore inesistente. Con questo risultato, l’Inter ottiene il terzo pareggio consecutivo in campionato che sommato alla disastrosa partita di Champion’s contro il Tottenham, inizia a far tremare la panchina di Benitez. Moratti è stato chiaro, se la situazione non migliora entro la fine di novembre, Branca sarà pronto a ingaggiare un nuovo tecnico. il nome più papabile è quello di Luciano Spalletti, ormai prossimo al trionfo nel campionato russo con il suo Zenit. Tuttavia la reazione del presidente neroazzurro può considerarsi esagerata visto che l’Inter resta comunque prima in coppa europea e terza a tre punti di distacco dalla vetta in campionato.

Il Milan è da scudetto ma la Juventus non sembra d ameno e stende 3-1 il Cesena. Con una rosa decisamente rimaneggiata, Gigi Delneri, privo di Krasic, Chiellini, De Ceglie, Legrottaglie, Amauri, rilancia nella mischia Fabio Grosso e fa esordire il giovane centrale difensivo Sorensen al fianco di Bonucci. Durante il primo quarto d’ora i bianconeri partono male con il vantaggio degli ospiti nato per mano dell’ex interista Jimenez, ma poi la Juventus trova gioco e continuità e grazie ad un eterno Del Piero inizia la propria rimonta. Fallo inesistente di Pellegrino su Bonucci e rigore discutibile per i padroni di casa che viene trasformato dal solito Pinturicchio, arrivato a quota 180 reti in serie A (raggiunto il grande Batistuta). Sempre nel primo tempo Quagliarella sfrutta un perfetto cross di Marchisio e realizza il 2-1. Nel secondo tempo Iaquinta, partito dalla panchina, chiude la pratica consentendo alla squadra di portarsi a 18 punti che valgono il quarto posto, condiviso con il Napoli di Mazzarri (anche esso a 18 punti) che continua il suo momento magico in campionato e vince per 2-0 al S.Paolo contro un Parma che ci ha provato ma continua a sprofondare negli abissi della classifica. Il Matador Cavani è stato l’autore di entrambi le reti ed è re dei bomber insieme al camerunense Eto’o.

Quinto posto per la Sampdoria che senza Cassano, imperdonabile secondo Garrone, non va oltre lo 0-0 con l’impenetrabile difesa del Catania che per la seconda partita consecutiva non prende gol. Al di là dell’assenza di Fantantonio, se Mimmo Di Carlo fosse bravo ad organizzare il suo attacco così come lo fa con la difesa, potrebbe competere con tanti bravi allenatori, ma la scarsa vena realizzativa di Pazzini (un solo gol in campionato) dimostra ciò che questo allenatore ci ha fatto vedere con il Chievo.

Dietro al Samp c’è una ormai rinata Roma che alle sue spalle trova un Palermo che, nel posticipo domenicale, torna alla vittoria contro il Genoa grazie al quarto gol stagionale di Pinilla, ma la nota più importante è l’esonero del tecnico Gasperini, oggi sostituito dal Davide Ballardini. Nella Genova rossoblù è finita un’epoca e si spera che ne inizi un’altra seguendo quelli che erano i progetti iniziali di Preziosi, che durante la fase di calciomercato, in estate, aveva portato sotto le ali del grifone giocatori come Ricardo, Veloso, Rafinha e Toni.

Continua la risalita della Fiorentina che con il cuore di Mutu e ad un gol di Cerci trionfa in casa contro il Chievo Verona, che mantiene la nona posizione. Undicesimi i viola che vedono riallontanarsi, ma solo di un punto, l’Udinese che chiude così la sua striscia di vittorie pareggiando contro un modesto Cagliari che apre le marcature con Conti. Il pareggio friulano arriva con Floro Flores. Ultima partita da ricordare è Bologna-Lecce, giocata sabato alle 18.00 e conclusasi 2-0 a favore della squadra di Malesani grazie alle realizzazioni di Di Vaio e Gimenez.

 

Pasquale De Prisco.

 

 

 
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