Osama bin Laden, la figlia e 7 parenti rifugiati in Iran. Erano nascosti da 8 anni PDF Stampa E-mail
BEIRUT  - Sette membri della famiglia di Osama bin Laden di cui si erano perse le tracce sin dall' invasione americana dell'Afghanistan otto anni fa, sono ricomparsi in Iran dove la figlia diciassettenne del capo di al Qaida, Iman, è sfuggita ai suoi guardiani e da 25 giorni è rifugiata nell'ambasciata saudita a Teheran. Lo ha detto, al quotidiano internazionale arabo Asharq al Awsat, Omar, 29 anni, il quarto dei figli del ricercato numero uno al mondo, precisando che Iman è in Iran assieme a sua sorellastra Fatima, di 22 anni, e ai fratellastri Saad, di 29, Othman di 25, Hamza di 20 e Bakr di 17, nonchè alla sua matrigna Khairyah e 11 nipoti dello 'sceicco del terrore'.

Secondo quanto ha scritto oggi il Times di Londra, anche il figlio ventitrenne del capo di al Qaida, Mohammed, è assieme a loro, ma Asharq al Awsat, che è di proprietà saudita, non lo nomina nel suo servizio, che oggi ha pubblicato in prima pagina.

Omar, che vive in Qatar assieme alla sua moglie britannica, ha affermato che non sapeva neanche che i suoi fratelli e sorelle fossero ancora vivi, fino a quando non lo hanno raggiunto telefonicamente lo scorso novembre. Così ha potuto apprendere della loro fuga dall'Afghanistan poco prima degli attacchi dell'11 settembre 2001 e di come siano stati accolti e messi sotto sorveglianza in una residenza nei pressi di Teheran.

Iman, ha raccontato ancora Omar, è però sfuggita ai suoi guardiani durante una uscita per acquisti - un'attività concessa ai bin Laden «una volta ogni sei mesi» - e a telefonare a suo fratello Abdallah in Arabia Saudita, che le ha suggerito di cercare ospitalità all'ambasciata del regno in Iran.

L'incaricato d'affari saudita a Teheran, Fuad al Qassas, ha confermato ad Asharq al Awsat che Iman si trova effettivamente nell'ambasciata e che «sforzi diplomatici sono in corso per consentirle di ricongiungersi con la sua famiglia». La madre di Iman, Najwa, suo fratello Abdul Rahman e due sue sorelle vivono in Siria, mentre altri cinque membri della famiglia sono in Arabia Saudita.

Omar ha anche smentito che suo fratello Saad abbia pianificato attentati terroristici e che sia stato ucciso 18 mesi fa da un drone americano. «Confermo che questo non è vero», ha detto al quotidiano saudita, mentre secondo il Times, Saad è fuggito facendo perdere le sue tracce circa un anno fa.

Nonostante gli otto anni di black-out sulla sua famiglia, Omar ha espresso riconoscenza nei confronti dell'Iran. «Il governo iraniano non sapeva cosa fare con tutte queste persone che nessun altro voleva, così hanno garantito la loro sicurezza. Dobbiamo a Teheran profonda gratitudine e ringraziare l'Iran con tutto il nostro cuore», ha detto. Vogliamo riunire la famiglia - ha aggiunto - specialmente perchè i miei fratelli e sorelle non hanno nulla a che vedere con i problemi di nostro padre».
 
< Prec.   Pros. >