Furto ad Auschwitz, rubata la scritta 'Arbeit macht frei' PDF Stampa E-mail

VARSAVIA - Il cartello recante l'iscrizione in tedesco "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberi") posto all'ingresso dell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, è stato rubato da ignoti. La polizia ha offerto un premio di 5.000 zloty (1.250 euro) a chi ritroverà la scritta. La scritta è stata già sostituita con una copia eseguita in occasione dei lavori di restauro. La scritta, che campeggiava quattro metri sopra il cancello di accesso al campo, fu realizzata su ordine dei nazisti nel 1940 da un detenuto polacco del campo, il fabbro Jan Liwacz (numero 1010 di immatricolazione del Lager). Per esprimere la sua contestazione e protesta contro la scritta, Liwacz, nel realizzarla, capovolse la lettera 'b' nella parola "Arbeit".

 "L'iscrizione è stata rubata alle prime ore del mattino", ha detto Jaroslaw Mensfeld, portavoce del museo che amministra l'ex campo di sterminio. "E' una profanazione del luogo dove sono state uccise oltre un milione di persone", ha aggiunto, precisando che si tratta del primo episodio del genere. "Chiunque lo abbia fatto sapeva bene cosa stava rubando".

La polizia ha aperto una inchiesta sull'accaduto, mentre la prefettura ha garantito che verrà data la caccia agli autori del furto. L'ex campo di sterminio è chiuso di notte e controllato dalla vigilanza. Gli inquirenti stanno ora vagliando le registrazioni delle videocamere che monitorano l'ex campo.

Sorto nell'aprile del 1940, dopo l'occupazione della Polonia da parte di Adolf Hitler nel settembre 1939, il campo di concentramento di Auschwitz (nome in tedesco della cittadina che in polacco si chiama Oswiecim) divenne il simbolo dell'Olocausto. Nel campo trovarono la morte oltre un milione di persone, in maggioranza ebrei. Il gerarca nazista Einrich Himmler aveva scelto Auschwitz come luogo anche per una fabbrica della industria chimica IG-Farben, nonché per altre di vario tipo, tra cui aziende agricole, per sfruttare la manodopera dei prigionieri.

Un appello alle autorità polacche affinché facciano ogni sforzo per ritrovare l'iscrizione rubata dall'ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau e arrestare i ladri è stato lanciato dall'organizzazione di riferimento dei sopravvissuti della Shoah. Lo riferisce il sito del giornale israeliano Yediot Ahronot.

Il famigerato cartello "é un oggetto che rappresenta un simbolo di valore storico e deve tornare immediatamente al suo posto", ha sottolineato Noach Flug, presidente del Comitato Internazionale Auschwitz del Centro di coordinamento delle Organizzazioni dei superstiti dell'Olocausto, ricordando la funzione di quel simbolo di morte a tutela della memoria dei sei milioni di ebrei vittime del genocidio nazista. Per questo - ha auspicato Flug - il governo e le forze di polizia della Polonia devono "compiere uno sforzo particolarmente intenso al fine di catturare i responsabili e di portarli dinanzi alla giustizia".

Sdegno in Polonia per il furto. Il vice ministro degli esteri Andrzej Kremer ha espresso sdegno del ministero per "l'atto ripugnante". "Spero che la scritta sarà ritrovata il prima possibile", ha aggiunto. E' il primo caso di furto di questo genere in quello che è considerato il luogo simbolo dell'Olocausto.

Nel campo di sterminio di Auschwitz, nella Polonia occupata dalla Germania di Hitler, che si estende su una superficie di circa 200 ettari, furono sterminate nel complesso sistema di camere a gas oltre 1,1 milioni di persone, per lo più ebrei. Il lager fu liberato dai soldati dell'armata rossa il 27 gennaio 1945, e da allora questo giorno è stato dichiarato giornata della memoria mondiale in ricordo della Shoah.

da libero news  http://temporeale.libero.it/libero/fdg/3137500.html

 
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