Tutto pronto per il Festival, una baby pianista aprirà la serata PDF Stampa E-mail
SANREMO (17 febbraio) - Sarà una baby pianista di 7 anni, Beatrice, ad introdurre il «Nessun Dorma» cantato da Mina che aprirà questa sera il 59° Festival di Sanremo. A Beatrice, Bonolis accennerà una sorta di storia della canzone. «Poi Beatrice - ha spiegato ieri Bonolis in una pausa delle prove - Beatrice accennerà al pianoforte qualche nota di Nessun Dorma, e poi partiranno il video e la canzone di Mina. Volevo iniziare con qualcosa di intenso. E poi - ha confessato il conduttore - a me i bambini piacciono troppo».

Bruno Vespa: altre città pagherebbero per avere il Festival. «Sanremo è un grandissimo sforzo per la Rai e per Rai Uno, che oltretutto dà un sacco di soldi al comune di Sanremo. Ci sono altre città, come Rimini, invece, che pagherebbero per avere il Festival. Tutto sta cambiando. Sono convinto che la battaglia di Sanremo con Bonolis la Rai la vincerà, ma indubbiamente ogni volta dovrà porsi il problema se vale la pena di investire tanto». Lo ha affermato il giornalista e conduttore Bruno Vespa, questa mattina a Rtl 102.5. «Bisogna vedere quanto si spende e quanto si incassa in termini pubblicitari e in termini di ascolto. Fabrizio Del Noce ha ragione quando dice: "chiudiamo queste partita e vedremo". Sono convinto -ha concluso Vespa- che con Bonolis la partita si vincerà».

Del Noce: preoccupa la disaffezione. «La preoccupazione è che ci sia una disaffezione generale nei confronti Festival. Se il Festival regge avrà risultati buoni sicuramente». Lo ha detto il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, parlando delle attese sulla risalita del Festival di Sanremo e della contro programmazione Mediaset nel giorno di debutto della kermesse. «Non ci poniamo molto il problema della contro programmazione. A casa propria ognuno fa quello che vuole. Con Sanremo in questi anni - ha sottolineato Del Noce - siamo stati abituati a programmazioni diverse da parte di Mediaset. Quest'anno è stata scelta contro programmazione piena, tranne il sabato sera. Un programma che si propone come un evento come Sanremo non si deve preoccupare di che cosa le viene messo contro. Corriamo con le nostre gambe, speriamo di avere buoni risultati».

Quanto si scommetterà su Sanremo?
In attesa di sapere quanto scommetteranno gli italiani su questo Festival di Sanremo, un'idea del «gioco» sulla manifestazione la fornisce il dato della raccolta degli ultimi anni. Dal 2005 fino al 2008 il volume di gioco complessivo è stato di oltre 1,3 milioni di euro, con il record centrato nell'edizione presentata proprio da Paolo Bonolis (2005), quando gli italiani puntarono oltre 500mila euro.

In tempo di crisi il Festival costerà il 5% in meno. Il Festival di Sanremo quest'anno costerà il 5 per cento in meno rispetto all’anno scorso. Lo rivela «Il Giornale». Il risparmio sarà di circa 500mila euro. Il costo complessivo è di 18 milioni di euro, suddivisi tra i 9 milioni di euro per la convenzione con il comune di Sanremo e i 9 milioni di spese vive. Visto che la Sipra aveva fissato come obiettivo di raccolta pubblicitaria i 18 milioni di euro, si può dire - specifica «Il Giornale» - che la cinquantanovesima edizione del Festival chiuderà in pari. Tra le principali voci sulle quali è stato possibile limare le spese, c'è quella degli ospiti. Sulle spese per le star che arriveranno all’Ariston il montepremi è stato ridotto di 300mila euro rispetto al 2009.

In particolare, sottolinea «Il Giornale», Katy Perry, Annie Lennox, la Easy Star All Stars, Kevin Spacey, le cinque «dame» di Bonolis e i cinque modelli vengono in cambio del semplice rimborso spese. Rimborso spese un po' più «pesante» per Hugh Hefner che arriva con volo privato da Los Angeles a spese Rai. Maria De Filippi salirà sul palco dell'Ariston a titolo assolutamente gratuito: per motivi contabili, la Rai non può liquidare un compenso
poi devoluto in beneficenza. Infine, anche voci Rai confermano che la Bellucci è stata scartata perchè aveva chiesto una cifra vicina ai 350mila euro.

Tony Renis: regina la musica, non l'audience. «Mi ricordo quando riuscii a fare venire Adriano Celentano al Festival di Sanremo: venne gratis, per amicizia, per amore della musica, che deve essere l'unica regina su quel palco», a ricordare quando Celentano salì sul palco e a bacchettare la nuova gestione del Festival è stato Tony Renis. Il cantante e autore, che ha avuto la direzione artistica del festival per l'edizione 2004 si è infatti detto sorpreso da quanto sta accadendo attorno alla kermesse canora: «Sanremo, il festival, non deve sottostare a logiche di audience. Per quelle ci sono gli spettacoli del sabato sera, con le ballerine, le paiettes e tutto il resto. Sanremo è una manifestazione canora che deve rappresentare ed esaltare il patrimonio musicale espresso in un anno: tutto il resto non c'entra niente e non rispecchia la natura di un Festival che è ancora uno dei maggiori a livello mondiale».

Ieri le prove generali per i concorrenti.Tutti i cantanti in gara hanno provato ieri il loro pezzo all'Ariston. Finalmente si è potuto avere l'impressione di quella che sarà la prima puntanta, quando canteranno tutti gli artisti e quattro proposte. Come previsto l'impatto dell'orchestra e del palco dell'Ariston darà ai brani un aspetto diverso rispetto alla versione discografica.

Si è potuto anche capire quale ruolo avrà la scenografia, soprattutto i mega schermi su cui saranno proiettate immagini che commentano i brani.
Dolcenera presenta «Il mio amore unico» accompagnata da una rock band e suoni quasi alla «My Sharona», ma non riesce a liberarsi da una patina provinciale. Fausto Leali, emozionato anche in prova, nonostante la sua voce proverbiale, non riesce a risollevare le sorti di una canzone modesta, «Una piccola parte». Tricarico continua ad avere un rapporto complesso con gli arrangiamenti orchestrali ma la sua irregolarità è anche una delle sue doti migliori: d'altra parte «Il bosco delle fragole» non è certo una canzone da bel canto. Patty Pravo ha vistosamente steccato in prova: «E io verrò un giorno là» può anche vincere il festival, ma l'arrangiamento non è felice.

«L'Italia», l'invettiva di Marco Masini, si apre con un montaggio audio-video di news aperto dalle immagini di Aldo Moro. Francesco Renga ha il brano più orchestrale e d'impatto e la sua performance in «Uomo senza età» è tecnicamente d'alto livello. Marco Carta con «La forza mia» sembra un Ramazzotti piccolo piccolo, Pupo, Paolo Belli e Youssoùn'Dour (che non ricordava bene il testo italiano) con «L'opportunità» se la giocano in chiave teatrale, i Gemelli Diversi circondati dall'orchestra facevano l'effetto di Tyson invitato a corte ,mentre gli Afterhours, che pure hanno un bel pezzo, «Il paese è reale», in questo clima sembrano un po' degli alieni.

Albano canta «L'amore è sempre amore» e sembra di averlo già sentito molte volte, Iva Zanicchi, in prova ha dato l'impressione di una ex. Chi ha fatto un figurone e ha fatto divertire anche l'orchestra sono stati Niki Nicolai e Stefano Di Battista: «Più sole» è l'unico pezzo divertente, brioso e swing del girone, Sal Da Vinci sembra una versione minore dell'autore del suo brano che è Gigi D'Alessio.

«Biancaneve» di Alexia e Mario Lavezzi anche ascoltata dal vivo non riesce a far comprendere il senso dell'operazione. Quanto alla canzone più chiacchierata del festival, «Luca era gay» di Povia, un semi-rap che se non avesse suscitato le polemiche di cui quotidianamente si dà conto sarebbe passato inosservato. Stasera lo eseguirà con una band e rapper donna e, in prova, ha portato anche un tabellone su cui domani si leggerà qualche altro saggio del Povia pensiero. Anche in prova le proposte Malika Ayane e Simona Molinari (che canteranno domani) hanno dimostrato, insieme a Karima, di essere tre voci su cui si può scommettere.
 
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