Napolitano, chi rifiutò Salò simbolo resistenza PDF Stampa E-mail
ImageRoma. La Resistenza ''andrebbe forse ricordata nella sua interezza'' e per questo ''ho parlato di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volonta' di riscatto, della speranza di liberta' e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane'' e ''quello del senso del dovere, della fedelta' e della dignita' che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l'adesione alla Repubblica di Salo''': e' quanto ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento diffuso per il sessantacinquesimo anniversario della difesa di Roma.In precedenza il Capo dello Stato aveva detto: 'Sulla Costituzione repubblicana possono ritrovarsi tutte le componenti ideali, sociali e politiche della società italiana nel sentirla come propria, nel rispettarla, nel trarne ispirazione, nell'animare un clima di condiviso patriottismo costituzionale". ''Vorrei incoraggiare tutti a rafforzare il comune impegno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza'' aggiunge.
 
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