Berlusconi, no alleanze con Udc PDF Stampa E-mail

ImageRoma. "Adesso pensiamo a noi. A far nascere e crescere il Pdl. Poi vedremo. Ma, per ora, niente alleanze con l'Udc". Tre ore e mezza di riunione a via del Plebiscito di Silvio Berlusconi con lo stato maggiore di Fi e di An, portano ad una scelta definitiva sul terreno delle alleanze e dell'eventuale 'allargamento' del nuovo partito. Almeno a livello nazionale. Quanto al livello locale, ci sarà tempo per verificare se saranno possibili accordi, come quelli già realizzati in passato, ad esempio in Sicilia e in Friuli. Ignazio La Russa riferisce così le parole con cui Berlusconi avrebbe chiuso il discorso dell'apertura ai centristi su cui Forza Italia ha battuto durante l'estate. Niente da fare, almeno per ora, è la linea che avrebbe indicato il Cavaliere, facendo felice An.
Alla riunione hanno preso parte, per Forza Italia, Denis Verdini, Sandro Bondi, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Nicolò Ghedini; e per An, con La Russa, Altero Matteoli, Andrea Ronchi, Italo Bocchino e Maurizio Gasparri. "Siamo d'accordo con l'onorevole Cesa... Nessun dialogo", ha ironizzato La Russa, protagonista di un aspro botta e risposta con il segretario centrista, che aveva attaccato An e chiuso alle offerte di Forza Italia. Nessuna alleanza "né con l'Udc né tanto meno con la Destra", dice il ministro della Difesa. "La politica dei due forni di Casini non si può accettare", sottolinea Ronchi, che garantisce "assoluta convergenza" di opinioni su questo punto tra le due delegazioni e Berlusconi.
Quanto al livello locale, aggiunge Ronchi, "il Pdl indicherà il suo candidato che poi, sul territorio, si confronterà con le altre forze politiche". In ogni caso, nelle singole realtà locali "tutto è possibile - aggiunge La Russa, a proposito di eventuali intese con i centristi - E' già successo in Sicilia e in Friuli. Vedremo il da farsi, se ne parlerà a tempo debito". Durante la riunione è stata stabilita anche la road map per la costituzione del Popolo della Libertà. Il 9 settembre si riunirà, come previsto, il comitato per lo Statuto del Pdl (un esame dei testi è stato fatto anche stasera, ci sarà una prima una fase transitoria); il Comitato costituente è convocato invece per il 18, e non più per il 10, per la concomitanza dell'incontro bilaterale fissato da Berlusconi a Londra con il premier britannico Gordon Brown. I vertici di Fi e An hanno affrontato anche il problema della festa nazionale, programmata a Milano dal 26 settembre al 4 ottobre. "Ma ci sono problemi logistici e organizzativi", ha detto La Russa.
Dunque è possibile che la festa slitti di qualche giorno o sia addirittura rinviata a primavera "alla fine del percorso costituente del Pdl". Una decisione sarà presa nei prossimi giorni. Infine, la legge elettorale per le europee: non è detto che ci sia una proposta del governo, dice la delegazione di An alla fione dell'incontro. Stasera si è esaminata la proposta parlamentare del Pdl, che prevede lo sbarramento al 5% e nessuna preferenza (quella che piace di più a Berlusconi). "E' una buona base", sostiene La Russa, ma bisognerà confrontarsi anche con la Lega. Dunque, il discorso è aggiurnato a una prossima riunione quando ci sarà anche Roberto Calderoli, il ministro della Semplificazione che lavora da settimane a un ddl del governo che prevede una soglia al 4%, circoscrizioni più piccole e una o due preferenze.

 
< Prec.   Pros. >