Georgia: no sanzioni UE contro Russia PDF Stampa E-mail

ImageBruxelles. La Ue non deciderà di imporre sanzioni contro la Russia, ma metterà le relazioni bilaterali "sotto sorveglianza". Lo hanno riferito fonti della presidenza francese in vista del vertice Ue di lunedì.
OSSEZIA DEL SUD E ABKHAZIA OFFRONO BASI A MOSCA
 Ossezia del sud e Abkhazia sono pronte a fornire basi militari a Mosca, in cambio della protezione russa dei loro territori: Tskhinvali anzi ha già annunciato una data, il 2 settembre, per la firma di un accordo in questo senso con i 'padrini' russi.
La mossa, se verrà accettata da Mosca, è destinata a scatenare nuove polemiche con Tbilisi e con la comunità internazionale, che continuano a insistere sull'integrità territoriale georgiana. Finora solo la Russia ha riconosciuto le due repubbliche ribelli, la Bielorussia potrebbe farlo in un prossimo futuro, ma al momento non ci sono pronunciamenti ufficiali, anche se il presidente Aleksandr Lukashenko ha dato il pieno appoggio al riconoscimento russo. Basi nei due territori secessionisti avrebbero un peso determinante per l'equilibrio delle forze nel Caucaso, soprattutto in Abkhazia, che possiede un'ampia costa sul Mar Nero. Sul piano diplomatico, dopo le pesantissime accuse rivolte ieri all'amministrazione Usa dal premier Vladimir Putin (che sospetta lo zampino di Washington nell'attacco georgiano all'Ossezia del sud, per favorire un candidato alle presidenziali Usa), oggi il ministero degli esteri di Mosca reagisce aspramente al monito rivolto due giorni fa dai paesi del G7 contro il riconoscimento delle repubbliche secessioniste georgiane: è "'frutto di pregiudizio, e serve a giustificare i passi aggressivi della Georgia''. Il ministero ribadisce le ragioni umanitarie alla base dell'intervento russo e giustifica come "la sola possibile" la decisione di riconoscere l'indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia, a scapito dell'integrità territoriale georgiana. Sui giornali, si discute di quali saranno le contromosse che l'Ue potrebbe adottare nel vertice straordinario del primo settembre. Secondo Kommersant, sono al vaglio due progetti di risoluzione in particolare, uno polacco, estremamente duro e che chiede sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, e uno italiano, molto più sfumato, che pone l'accento sulla necessità del ritiro delle forze russe da tutto il territorio georgiano - compresi il porto di Poti e le due fasce di sicurezza attorno ai confini delle repubbliche secessioniste - e garanzie che quanto è avvenuto in Georgia non si ripeterà altrove.

 
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