Obama fa storia a Denver: la folla lo acclama PDF Stampa E-mail
ImageNew York. Quarantacinque anni dopo, il 'sogno' di Martin Luther King è quasi realtà. Barack Obama ha  fatto la storia. Per la prima volta negli Stati Uniti un afro-americano è il candidato di un grande partito nella corsa alla Casa Bianca.
Oggi (giovedì negli Usa, le prime ore di venerdì in Italia)  nel giorno dell'anniversario del più celebre discorso del padre dei diritti civili, il senatore Barack Obama accetterà  l'investitura nella corsa alla Casa Bianca nel maxi stadio Invesco di Denver che comincia a somigliare sempre di più a una 'grande tenda': la volata finale nella corsa alla Casa Bianca è cominciata. La candidatura di Obama è stata approvata per acclamazione dopo che Hillary Clinton aveva chiesto di interrompere il voto dei delegati "nello spirito dell'unità e con lo sguardo fisso sul futuro e sulla vittoria". L'unità del partito innanzitutto, come era riuscito a fare Ronald Reagan chiamando a raccolta nel 1980 sotto la grande tenda della Convention di Detroit repubblicani conservatori e moderati per sconfiggere Jimmy Carter. Obama si è ispirato a  Reagan per il suo discorso, ma anche a J.F.K. e al Bill Clinton del 1992 che riuscì ad abbattere la macchina repubblicana e a riportare dopo 12 anni i democratici alla Casa Bianca.
Clinton, che più della moglie non ha digerito il rancore delle primarie, è salito sul palco accolto in un tripudio di bandierine a stelle e strisce e un applauso infinito: ha evocato i fasti della sua presidenza, quando l'America era una nazione prospera e stimata nel mondo, ma ha cavallerescamente offerto un forte imprimatur alle credenziali di Obama come futuro Commander in Chief.
"Barack Obama è dalla parte giusta della storia. E' pronto a essere presidente degli Stati Uniti". "Sedici anni fa
dissero lo stesso di me, che ero troppo giovane e privo di esperienza. Vincemmo e gli dimostrammo diversamente",  ha detto Bill "scaldando la platea" per Joe Biden, il senatore del Delaware preferito a Hillary per il posto di numero due.
Biden ha parlato preceduto da un video di Steven Spielberg sull'eroismo dei soldati dell'America, andando all'attacco di John McCain mentre filtravano indiscrezioni sul suo avversario più diretto, il vice del ticket repubblicano. Alla fine è  stato lo stesso Obama a scrivere l'ultimo capitolo della giornata con una apparizione a sorpresa sul palco del Pepsi Center che ha suggellato, con un grazie a entrambi, la pace con i Clinton.
 
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